ROMA. Con gli accordi di Shkirat, in Marocco, la Libia «si è venduta agli stranieri» e l'Italia ha occupato il Paese e Tripoli: «Ve ne pentirete». È un brano del messaggio audio-video di Abu Yusuf al Anabi, uno dei leader dell'Aqmi, il ramo nordafricano di al Qaida, reso noto dall'agenzia mauritana 'al-Akhbar', che afferma di aver ricevuto copia del messaggio.
Anabi definisce l'intesa sul nuovo governo libico una «cospirazione» e lancia strali contro Roma: «Ai nuovi invasori, nipoti di Graziani (il generale della guerra dell'era fascista in Libia, ndr), vi morderete le mani pentendovi di essere entrati nella terra di Omar al Mukhtar (l'eroe della resistenza libica, ndr) e ne uscirete umiliati».
«Non siamo un popolo che si arrende, dovrete passare sui nostri cadaveri. O vinciamo o moriamo», recita ancora il lungo audio intitolato «L'Italia romana ha occupato la Libia», a cui si accenna a «un generale italiano che ora comanda a Tripoli», forse in riferimento al generale Paolo Serra, senior advisor militare dell'inviato speciale dell'Onu sulla Libia Martin Kobler.
Anabi è considerato uno dei più influenti leader dell'Aqmi. La veridicità del messaggio non può essere verificata in maniera indipendente.
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