BHARWANA. Assi Ali Mohammed Nasser al-Obeidi, braccio destro del 'califfo' dell'Isis Abu Bakr al Baghdadi in Iraq, è stato ucciso durante un raid dell'Air Force irachena: lo ha annunciato con evidente soddisfazione un portavoce del Comando militare congiunto iracheno, che ne ha al tempo stesso ricordato il notevole 'curriculum'.
A cominciare dai suoi esordi militari, quando era comandante di brigata del famigerato corpo di elite di Saddam Hussein, la Guardia Repubblicana. Dopo la caduta del dittatore a seguito dell'invasione americana dell'Iraq nel 2003, al Obeidi era stato internato nel carcere di Camp Bucca, gestito dalle forze Usa nei pressi della città meridionale di Bassora.
Fu lì che conobbe il futuro 'califfo' al Baghdadi, che venne poi rilasciato nel 2009. Obeidi venne invece trasferito nel 'carcere degli orrori' alle porte di Baghdad, Abu Ghraib, da cui era però riuscito ad evadere. Entrato nelle fila dell'Isis, ne era divenuto il 'capo di stato maggiore', responsabile per le attività militari in Iraq. Di fatto era il vice di al Baghdadi. Il raid delle forze irachene, ha detto il colonnello Mohammed Ibrahim, lo ha sorpreso a est della città di Haditha, nella provincia di al Anbar.
La notizia dell'uccisione di al Obeidi segue di tre giorni le informazioni secondo cui un altro vice del capo dell'Isis e suo più stretto collaboratore, Abu Mohammed al-Adnani, conosciuto come il portavoce dell'Isis, sarebbe rimasto ferito gravemente nel corso di un raid aereo della coalizione guidata dagli Stati Uniti nella provincia irachena di al Anbar. Ma secondo il comando iracheno delle operazioni contro l'Isis, con i raid nell'area sarebbero stati uccisi almeno altri 15 alti esponenti dello stato islamico.
Alla fine di dicembre, ha detto il colonnello Ibrahim, diversi alti esponenti della leadership dell'Isis sono stati uccisi in una serie di attacchi. Secondo quanto ha riferito alla Cnn un portavoce della coalizione internazionale, il colonnello Steve Warren, sono stati inoltre eliminati con raid aerei mirati almeno una decina di leader del gruppo, operativi sia in Siria che in Iraq, "tra cui diversi pianificatori di attacchi esterni" che stavano organizzando attacchi ad obiettivi occidentali.
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