COLONIA. Trentuno persone sono state identificate nell'ambito delle indagini sulle violenze a Colonia nella notte di San Silvestro. Fra questi 18 sono richiedenti asilo. Lo ha comunicato il ministero dell'Interno. Sono sospettati per lo più di furti e lesioni corporali i 31 identificati dalle indagini su Capodanno a Colonia e finora nessuno dei 18 profughi identificati è collegato a casi di molestie sessuali. Ci sono anche tre denunce per delitti sessuali rispetto alle quali non vi sono per ora dei sospettati, dice il ministero dell'Interno. Fra gli identificati dalla Bundespolizei, ha sottolineato il portavoce di governo in conferenza stampa, ci sono 9 algerini, 8 marocchini, 4 siriani, 5 iraniani, un iracheno, un serbo, uno statunitense, e due tedeschi. Non sono state divulgate le nazionalità dei richiedenti asilo, per i quali è stato specificato che non sono sospettati di molestie sessuali. I dati riferiti dal portavoce di governo riguardano soltanto i casi di competenza della polizia federale - la sicurezza è affidata alle regioni in Germania - e dunque relativi agli eventi accaduti nell'area della stazione centrale di Colonia e in un raggio di 30 metri. Cominciano a emergere particolari choc delle aggressioni ai danni delle donne durante la notte di Capodanno a Colonia. oltre ad aver molestato, infatti, le donne, sembra che i rifugiati siriani si siano presi beffe della polizia tedesca. «Mi devi trattare bene, sono siriano, la signora Merkel mi ha invitato qui»: sarebbe stata questa, come riporta la Stampa, la risposta di uno degli aggressori del Capodanno di Colonia agli agenti che lo hanno bloccato. Altri avrebbero stracciato ridendo i loro documenti di identità, vantandosi di potersene procurare un altro «domani». Altri ancora avrebbero impedito alla polizia di aiutare le ragazze terrorizzate dalle molestie di massa. È quanto emerge da un rapporto riservato anticipato da alcuni media tedeschi, redatto da un dirigente della polizia di Colonia. Ma intanto, per la seconda volta in pochi giorni, sui fatti di Capodanno è intervenuta Angela Merkel, ribadendo di ritenere «quelle ripugnanti azioni criminali inaccettabili». Merkel ha anche sottolineato che «la sensazione - in questo caso per le donne - di sentirsi indifese e alla mercé» degli aggressori «è insopportabile, per me personalmente». La cancelliera ha chiesto infine chiarezza sui fatti ed ha sposato una delle tesi che circolano in questi giorni: quella dell’attacco coordinato, confermato dal numero di denunce in aumento che arrivano da altre città tedesche come Amburgo, Stoccarda, Francoforte o Berlino. «Non credo - ha sottolineato - che si tratti di casi singoli» e bisogna indagare «se esistono modelli di comportamento coincidenti». Intanto non si placano le polemiche sulla presunta reazione nulla degli agenti che erano alla stazione nelle ore delle molestie di massa. Si moltiplicano le richieste di dimissioni per il capo della polizia di Colonia, Wolfgang Albers, e non solo per i magri risultati delle indagini. Sono appena sedici i sospettati, a una settimana dall’aggressione della notte di San Silvestro. E le denunce di donne palpeggiate, violentate e derubate salgono: sono oltre 120 ormai quelle registrate a Colonia, 70 ad Amburgo. Soprattutto: un rapporto riservato della polizia e le testimonianze di alcuni agenti sollevano dubbi inquietanti.