WASHINGTON. Un piano in 10 punti per il controllo delle armi da fuoco negli Stati Uniti che, per il presidente Barack Obama, potrebbe «salvare vite».
Eccola la stretta sulle armi voluta da Obama: dopo un lungo braccio di ferro con il Congresso rimasto immobile, il presidente ha deciso di scavalcarlo, facendo ricorso a quei poteri esecutivi che sono sua prerogativa, inaugurando così l'ultimo anno del suo mandato.
La Casa Bianca conferma per oggi, martedì, l'annuncio dalla East Room della residenza presidenziale, e rivela i dettagli fondamentali del provvedimento, incentrato sul potenziamento dei controlli cosiddetti di 'background', affiancati da un impegno consistente per affrontare il problema anche in tema di salute mentale. Un piano che, nelle parole di Obama, potrebbe «salvare vite», anche se non eliminare del tutto il problema dei crimini violenti in America.
Il focus è sui rivenditori di armi da fuoco: che operino online, al dettaglio o nelle molto frequentate fiere di settore, saranno tutti obbligati a detenere un'apposita licenza per la vendita e a condurre accurati controlli e verifiche sugli acquirenti («background check»). Il presidente dispone inoltre che l'Fbi incrementi del 50% il suo personale dedicato a condurre tali verifiche, con l'assunzione di oltre 230 nuovi esaminatori.
Obama chiede al Congresso di disporre un finanziamento pari a 500 milioni di dollari per affrontare il problema anche sul piano della salute mentale. Sembra una risposta a chi sottolinea come in gran parte delle numerose stragi americane le armi vengano usate da persone affette da disturbi mentali.
Il presidente chiede anche ai dipartimenti di Difesa, Giustizia e Sicurezza Interna di condurre, sostenere e sponsorizzare la ricerca in ambito di tecnologia per la sicurezza delle armi.
Sono passi «ragionevoli», ribadisce la Casa Bianca, dopo che lo stesso Obama ha sottolineato che le sue decisioni «sono pienamente nell'ambito dei miei poteri e coerenti e in linea con il secondo emendamento della Costituzione Usa, sulla libertà di portare armi».
Il tema irrompe anche nella campagna elettorale per le presidenziali. La candidata democratica Hillary Clinton plaude alla decisione del presidente, mentre il candidato repubblicano Donald Trump annuncia che, se verrà eletto, annullerà il provvedimento.
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