WASHINGTON. Ogni anno, centinaia di bambine e bambini figli di membri delle forze armate Usa sono vittima di abusi sessuali, soprattutto da parte di militari, ma anche da parte di membri delle loro stesse famiglie. È quanto emerge dai dati raccolti dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e forniti in esclusiva alla Associated Press.
In base a tali dati, i casi accertati di abusi sessuali commessi da militari tra gli anni fiscali 2010 e 2014 ammontano ad almeno 1.584. I casi che riguardano i bambini sono 840, dei quali 332 commessi da parenti delle stesse vittime.
Gran parte degli aggressori erano uomini con il grado di sottufficiale, mentre in 49 casi sono stati coinvolti degli ufficiali. In almeno 160 casi, inoltre, le vittime potrebbero aver subito ripetutamente abusi, nell'arco del periodo compreso tra il 2010 e il 2014.
Le età degli aggressori e delle vittime, così come il luogo delle aggressioni e le autorità a cui è stata presentata la denuncia sono omesse nei dati resi noti. Il Dipartimento della Difesa ha precisato che «informazioni che possano involontariamente identificare unicamente le vittime sono stati omessi per eliminare una seconda possibile 'vittimizzazione' degli innocenti».
Ma in ogni caso, si tratta di rari dati che consentono di fare ulteriore luce sulla piaga delle violenze sessuali commesse dai militari americani, un problema dalle dimensioni incerte, anche a causa della mancanza di trasparenza nei procedimenti legali dell'esercito, come nota la AP, sottolineando che con oltre un milione di militari, il numero dei casi abusi commessi sui bambini è statisticamente basso.
Una inchiesta pubblicata sempre dalla Associated Press nel novembre scorso mostra peraltro che nelle prigioni militari americane il numero dei detenuti per abusi sessuali ai danni di bambini è il più alto rispetto a quello di ogni altro crimine. Tuttavia, il sistema giudiziario delle forze armate Usa impedisce di sapere la piena entità dei loro crimini e anche delle loro condanne.
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