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Isis, Anonymous: sventato attacco in Italia

ROMA. Hacker di Anonymous affermano d'aver sventato un attacco terroristico dell'Isis in Italia, riporta oggi il Daily Mail. Gli attivisti lo avrebbero annunciato sul loro account Twitter 'Operation Paris' (#OpParis): "In questo mese stiamo lavorando in silenzio. Abbiamo già sventato un attacco Isis contro l'Italia, speriamo di bloccare gli altri". Anonymous ha promesso di dare la caccia ai jihadisti in rete in seguito agli attentati terroristici di Parigi.

Il tweet con cui il giorno di Natale Anonymous ha affermato di aver sventato un attacco terroristico dell'Isis in Italia è, secondo quanto si apprende, sotto osservazione degli esperti della polizia postale italiana. Il tweet rilanciato dal tabloid britannico Daily Mail, diffuso dagli hacker attraverso l'account 'Operation Paris' al momento non sarebbe più visibile.

Già lo scorso novembre, all'indomani della strage di Parigi, il gruppo di hackers più famoso del mondo aveva lanciato un messaggio chiaro ai combattenti Isis: "Sappiamo chi siete, sappiamo come trovarvi, combatteremo contro di voi.

Il messaggio del team di hacktivisti ed esperti di cybersicurezza GhostSec è in cima a una lista di quasi cento siti web che il team (nato dall’esperienza Anonymous e poi diventato un po’ alla volta autonomo dopo l’attentato di Charlie Hebdo) ha scovato in rete e identificato come strumenti per la diffusione dell’estremismo islamico e del messaggio dell’Isis.

CloudFlare è di gran lunga "il maggior colpevole, come dimostra questa lista. Li abbiamo informati sui contenuti che stanno proteggendo ma hanno preferito bloccare noi piuttosto che affrontare la questione. Insieme possiamo fermare la loro diffusione e responsabilizzare le aziende che, per il momento, non seguono pratiche commerciali etiche”.

Per verificare chi ospita i siti, spiegano gli hacktivisti di GhostSec, basta inserire le Url nella casella di ricerca del sito http://check-host.net. Molti sono fuori uso, in molti altri gli articoli sono allusivi o comunque al confine tra l’appoggio dell’Isis e la semplice difesa dell’Islam. Gli hacktivisti assicurano di fare sempre molte verifiche prima della pubblicazione proprio per evitare di condannare testate e siti innocui.

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