KABUL. Milizie afghane denominate Forze di rivolta del popolo hanno catturato e decapitato cinque militanti dell'Isis nella provincia orientale di Nangarhar, esponendo le teste mozzate sul ciglio della strada che collega i distretti di Achin e Ghani Kheil. Lo ha comunicato oggi il capo del distretto di Achin, Haji Ghalib. Lo stesso Ghalib ha indicato che ieri per tutta la giornata milizie e militanti dell'Isis si sono scontrati, con un bilancio di numerosi morti da entrambe le parti. «Dopo gli scontri - ha raccontato Ghalib - i miliziani sono riusciti a catturare vivi cinque militanti dell'Isis e li hanno decapitati sul posto, senza alcun procedimento giudiziario». Fonti locali hanno chiarito che circa 200 combattenti fanno parte delle Milizie di rivolta del popolo che rispondono al vice presidente del Parlamento afghano, Haji Zahir Qadir. Dopo aver decapitato gli avversari, i miliziani hanno collocato le teste su torrette di pietra ed hanno portato con loro i cadaveri. L'Isis ha fin dalla sua nascita proceduto a decapitare ostaggi e nemici fornendo di questo ampia documentazione fotografica e video, ma è probabilmente la prima volta, notano gli analisti, che vengono ripagati con la stessa moneta da avversari in Afghanistan. Nella provincia di Nangarhar i seguaci del 'Califfò Abu Bakr al Baghdadi stanno cercando di costruire una loro base, trovando però una forte opposizione da parte delle forze di sicurezza afghane, dei talebani che hanno costituito un corpo speciale di 1.000 uomini per combatterli, ed ora anche delle milizie locali.