WASHINGTON. Bernie Sanders porge subito le scuse per quello che è stato definito il 'mini Watergatè, col suo staff che ha violato la banca dati elettorale di Hillary Clinton. E per lei - che le accetta - la serata parte subito in discesa. Così, nell'ultimo dibattito dell'anno tra i candidati democratici alla Casa Bianca, nel New Hampshire, l'ex first lady può concentrarsi sul reale obiettivo: Donald Trump. È durissimo l'affondo nei confronti dell'attuale frontrunner repubblicano, definito «bigotto e intollerante»: «Si è dimostrato finora il miglior reclutatore dell'Isis», afferma, sottolineando come lo stato islamico ricorra a video dove Donald Trump insulta i musulmani per reclutare e radicalizzare più jihadisti. E ricordando come dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, il presidente repubblicano George W.Bush, al contrario del magnate, fece un'importante apertura verso la comunità musulmana. E poi ancora parole nette: «Trump si è dimostrato un maestro in buffonate e bigottismo. Nel dare risposte troppo facili a domande molto più complesse».
Un modo per dire che il tycoon non è qualificato per fare il presidente degli Stati Uniti. E lui, che nel corso dei precedenti dibattiti democratici aveva commentato in diretta su Twitter, stavolta tace. Rispondendo solo stizzito al giornalista televisivo che lo faceva notare. E non commentando nemmeno a un altro attacco di Hillary: «Armare più persone non è la risposta al terrorismo. Le pistole non rendono l'America più sicura». Un monito questo in realtà rivolto alla maggior parte dei candidati repubblicani, contrari alla stretta sulle armi da fuoco fortemente voluta da Barack Obama e sostenuta dall'ex segretario di stato. Per il resto il dibatito scivola via senza sorprese o colpi di scena. Ci pensa sempre Hillary a movimentare un pò la serata quando, suscitando l'ilarità del pubblico, arriva in ritardo dopo la prima pausa del confronto, e già il giornalista della Abc stava formulando la domanda: «Scusate», ha detto arrivando trafelata.
E se sulla politica estera e la lotta al terrorismo tra Clinton Sanders e Martin ÒMalley prevale sostanzialmente uan visione comune (no a nuove guerre e lavorare a una coalizione sempre più vasta, anche con i Paesi arabi), la serata si anima soprattutto sui temi economici. Sanders torna ad accusare una campagna elettorale corrotta e cerca di rilanciare l'immagine di una Hillary troppo vicina ai poteri forti, a quella Wall Street che «sta distrugendo l'economia e la vita di milioni di americani». Lei controbatte sostenendo la necessità di colpire gli eccessi e gli abusi nel mondo della finanza e delle grandi banche, ma anche quella di collaborare con un settore privato che crea ricchezza e milioni di posti di lavoro. Poi la promessa più forte di Hillary: più tasse sui ricchi e sulle grandi aziende. Zero aumenti sulla classe media. «Non lo farò mai, è fuori discussione», giura. Ricorrendo per i saluti finali (mostrando il suo lato più spiritoso) a una delle citazioni che hanno fatto la storia del cinema, tratta da Guerre Stellari: «Che la forza sia con voi».
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