NEW YORK. Stati Uniti e Russia uniscono le forze per colpire le finanze dell'Isis. Una bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza, sulla quale Washington e Mosca hanno lavorato insieme, si appresta a rafforzare le sanzioni contro chi fa affari con lo Stato Islamico. Nel testo di 28 pagine si invitano i Paesi membri a riferire quali misure stanno adottando per impedire alle organizzazioni terroristiche di accumulare denaro. Si punta inoltre ad evitare che i gruppi possano usare le banche internazionali e si rafforzano gli sforzi di monitoraggio da parte delle Nazioni Unite. Il testo è sotto l'ombrello del Capitolo 7 della Carta Onu, quello che prevede in ultima ratio l'uso della forza. L'accordo, definito dai diplomatici del Palazzo di Vetro una importante forma di cooperazione tra Usa e Russia, potrebbe rappresentare il primo passo di una maggiore collaborazione anche sulla crisi siriana, anche se sul ruolo di Assad le posizioni di Mosca e Washington rimangono distanti. "Ogni individuo, gruppo, impresa o entità che fornisce sostegno all'Isis o ad al Qaida - si legge nella bozza - è soggetto alle misure restrittive imposte dalle Nazioni Unite, tra cui il congelamento dei beni, il divieto di viaggio e l'embargo sulle armi". La bozza rafforza le sanzioni in vigore da oltre una decina di anni che spesso sono state calpestate e amplia le misure già in vigore per al Qaida allo Stato Islamico. Il documento esprime "crescente preoccupazione per la mancata attuazione" di alcune di queste misure, un punto, questo, su cui la Russia si è spesso lamentata. Inoltre, invita tutti i Paesi "ad agire con vigore e decisione per tagliare i flussi di denaro e le risorse economiche dei gruppi inseriti nella lista di sanzioni". Si esortano poi gli Stati membri a condividere le proprie informazioni sui gruppi estremisti chiedendo una relazione entro 120 giorni sulle misure adottate per fermare i finanziamenti ai terroristi. Mentre il segretario generale Ban Ki-moon dovra' fornire un rapporto strategico iniziale entro 45 giorni e aggiornamenti ogni quattro mesi. Secondo il segretario Usa al Tesoro, Jacob Lew, tagliare fuori l'Isis dal sistema finanziario internazionale è "fondamentale per combattere efficacemente questo violento gruppo terroristico". Questo nonostante la maggior parte dei finanziamenti del Califfato provenga da fonti interne difficili da distruggere, come le entrate derivanti da gas e petrolio, o i sequestri di persona a scopo di estorsione. Ma per l'ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, Samantha Power, il documento e' una nuova parte della legge internazionale che "obbliga i Paesi a fare di piu' di cio' che stanno facendo in questo momento".