NEW YORK. Nasce a Riad, nel giorno dell' appello del presidente Barack Obama ai paesi arabi a fare di più nella lotta contro l'Isis, l'alleanza militare islamica contro il terrorismo.
Trentaquattro paesi - tra cui le monarchie del Golfo, la Turchia, l'Egitto il Pakistan e diversi paesi africani - uniscono le loro forze, come recita il comunicato letto alla tv saudita, «per contrastare il terrorismo, che diventa una minaccia agli interessi della nazione islamica» e «sulla base del diritto dei popoli all'autodifesa». Il comando centrale congiunto delle operazioni, ha aggiunto la televisione, sarà a Riad.
Il ministro della difesa saudita Mohammed bin Salman ha chiarito comunque che la coalizione non si limiterà a combattere lo Stato Islamico ma «qualunque gruppo terroristico». La campagna - ha detto il ministro in una rara conferenza stampa - coordinerà gli sforzi per combattere il terrorismo in Iraq, Siria, Libia, Egitto e Afghanistan, ma non ha fornito indicazioni concrete su come possano procedere gli sforzi militari. «Ci sarà un coordinamento internazionale con le maggiori potenze e le organizzazione internazionali - ha
aggiunto - .... in termini di operazioni in Siria e Iraq».
L'Arabia Saudita come altri stati del Golfo (Emirati e Qatar) partecipano alla coalizione a guida Usa che combatte contro lo Stato Islamico, ma negli ultimi tempi il loro impegno era stato piuttosto limitato. In particolare Riad e gli Emirati hanno spostato la loro attenzione sullo Yemen dove si sono impegnati con raid aerei contro i ribelli sciiti Huthi che per i
loro interessi regionali rappresentano una minaccia molto più pressante. Non è detto quindi che l'impegno di questa coalizione contro il terrorismo vada necessariamente solo nella direzione auspicata dal presidente Obama.
Accanto all'Arabia Saudita della coalizione faranno parte Giordania, Emirati, Pakistan, Bahrein, Bangladesh, Benin, Turchia, Ciad, Togo, Tunisia, Gibuti, Senegal, Sudan, Sierra Leone, Gabon, Somalia, Guinea, l'Autorità nazionale palestinese, Comore, Costa d'Avorio, Kuwait, Libano, Egitto, Libia, Maldive, Marocco, Mauritania, Niger, Nigeria e Yemen. L'Indonesia ed altri dieci paesi islamici, secondo il comunicato, hanno manifestato il loro appoggio alla coalizione.
La lotta all'Isis è difficile, ma tutti i nostri alleati sono pronti a fare di più: lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, citando anche l'Italia.
Obama a leader Isis,sarete i prossimi a essere colpiti - "Non potete nascondervi. Sarete i prossimi ad essere colpiti". Questo il monito lanciato ai leader dell'Isis da Barack Obama, che ha ricordato i responsabili dello Stato islamico uccisi negli ultimi mesi.
Isis: Obama, progressi devono essere piu' rapidi - Dobbiamo cercare di far si' che i progressi nella lotta all'Isis siano piu' rapidi: lo ha detto Barack Obama, al termine della riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale al Pentagono. Il presidente Usa ha quindi chiesto al segretario alla Difesa, Ash Carter, di recarsi nella regione mediorientale per incontrarsi con gli alleati e fare il punto della situazione sul campo.
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