
PARIGI. La Francia repubblicana alla riscossa, quasi il 60% alle urne contro il 43% di una settimana fa. I francesi hanno ritrovato l'unità di un giorno per evitare che qualcuna delle loro regioni finisse in mano al Front National. Contro Marine Le Pen, hanno detto lo stesso 'nò che nel 2002 pronunciarono contro suo padre Jean-Marie al ballottaggio per l'Eliseo.
Sconfitta netta per il Front National, travolto ovunque: spazzate vie le due Le Pen, lo 'strategà Florian Philippot in Alsazia nonostante l'ammutinamento del socialista Jean-Pierre Masseret, che non ha ritirato la lista. Forse proprio qui c'è stata la dimostrazione del valore della scelta socialista: il candidato dissidente è arrivato ultimo come al primo turno, quello di destra-centro, grazie ai socialisti, ha ottenuto 20 punti di più.
Vittoria strategica, quindi, per il Partito socialista, che ha dato vita ad un'edizione unilaterale del Front Republicain che ha sbarrato il passo all'estrema destra.
I Republicains di Nicolas Sarkozy, che nella sua seconda versione cinque anni dopo la sconfitta continua a non convincere e non coinvolgere, conquistano forse sei regioni ma appaiono spaccati e alla vigilia di una resa dei conti decisiva. Le prime parole di Xavier Bertrand, poi quelle di Christian Estrosi - i due candidati di destra e centro che hanno battuto Marine Le Pen nel nord e la nipote Marion nel sud - sono state il ringraziamento agli elettori socialisti, tradizionalmente avversari, che hanno riversato i voti della gauche su di loro. Un altro smacco per Sarkozy, che nel suo intervento ha reso invece omaggio al «rifiuto di qualsiasi compromesso con le estreme».
I primi risultati parlano di cinque regioni ai socialisti, cinque ai Republicains e tre molto in bilico. Due sembrano più a destra che a sinistra (l'Ile-de-France e la Normandia), ma per una manciata di voti.
A gauche, nel silenzio assoluto osservato dal presidente Francois Hollande in questa settimana, il grande vincitore appare il primo ministro Manuel Valls, che si è esposto in prima persona gridando addirittura al rischio di «guerra civile» nel caso di vittoria del Front National. Valls ha preso la parola dopo i risultati per rendere omaggio all'appello «chiarissimo, netto, coraggioso, quello della sinistra, che ha sbarrato la strada all'estrema destra che stasera non conquista nessuna regione». Tuttavia, il premier ha subito avvertito che non è proprio il caso di rilassarsi: «Nessun sollievo, nessun trionfalismo, nessun messaggio di vittoria», poichè «il pericolo dell'estrema destra non è eliminato. Dobbiamo dimostrare - ha concluso - che siamo capaci di restituire la voglia di votare
'per' e non unicamente 'contrò».
Da domani la strada di Sarkozy sarà tutta in salita. Ha salutato «l'unità della famiglia dei Repubblicani» e l'unione con il centro, esortando a non dimenticare «l'avvertimento» dei francesi. Ma la sua politica tutta rivolta verso il terreno dell'estrema destra e la fortissima opposizione interna lo rendono ogni giorno più debole. Ad Alain Juppè e Francois Fillon, avversari di sempre, si aggiunge Nathalie Kosciusko-Morizet, che aveva votato contro il no di Sarkozy al Fronte repubblicano: «Se gli elettori lo avessero seguito - ha
detto stasera - i nostri candidati nel nord e nel sud sarebbero stati battuti».
Per Marine Le Pen (che stasera ha denunciato «intimidazioni e manipolazioni»), Marion Le Pen, Florian Philippot e il resto dei candidati del Front National, una sconfitta che non pregiudica le mire della leader frontista all'Eliseo nel 2017. Il partito si è radicato nel territorio, con una crescita esponenziale negli ultimi 15 anni, è il primo ma resta isolato da un cordone sanitario «repubblicano» reso inviolabile dal meccanismo elettorale a doppio turno.
C'è di che far sorridere, fin da questa sera, Francois Hollande, che potrebbe ritrovarsi al ballottaggio con Marine Le Pen fra un anno e mezzo. E con un Paese intero disposto, come oggi, alla «riscossa repubblicana».
Persone:
4 Commenti
Orgoglio Siculo
14/12/2015 00:12
Stessa fine spetta alla lega ne sn convinto.
fabio
14/12/2015 01:59
E' logicamente vinsero si unirono socialisti+destra moderata,come se in Italia si unissero pd+Forza italia.
Totonno
14/12/2015 10:29
Il Front National sconfitto? Non sono d'accordo e cercherò di dimostrarlo con fatti. Secondo me il vero sconfitto è la sinistra francese. Alle scorse elezioni regionali la sinistra in Francia aveva conquistato 21 regioni su 22! Oggi (dopo un riforma amministrativa che ha ridotto le regioni a 13 macroregioni) ne a conquistate 5, meno della metà e perdendo, rispetto alle scorse regionali, vagonate di milioni di voti. E' vero che il Front National non conquista la presidenza di nessuna regione ma ciò non è dovuto a mancanza di voti: il Front National è, e resta il partito più votato dai cittadini francesi: al primo turno delle regionali ha ricevuto 6 milioni di voti, al secondo turno (ieri) è ulteriormente cresciuto e ha ricevuto 7 milioni di voti, un milione in più. Semmai la mancata conquista della presidenza delle regioni è dovuto oltre alla accanita mobilitazione della sinistra di fronte al nemico da abbattere (saranno andati a votare anche in barella), al terrorismo psicologico messo in atto dal Primo Ministro socialista Valls ("se vince il Front National ci sarà la guerra civile." un bell'esempio del suo concetto di democrazia e di rispetto della volontà degli elettori) nonchè all'assedio e al ricatto di alcuni politici internazionali (vedi ad es.le dichiarazioni di Schultz, presidente "imparziale" dell'Eurocamera. Si consideri inoltre che la sinistra francese, chiaramente perdente, in due regioni ha addirittura ritirato i propri candidati per fare confluire i voti dei propri militanti sul candidato di centro destra (un incesto innaturale tra due partiti uno di destra e uno di sinistra divisi su tutto
Totonno
14/12/2015 10:35
seguto del commento erroneamente interrotto. In queste due regioni ha vinto il centro destra con il risultato che negli scranni regionali siederanno solo rappresentanti de centro destra e del Front National, ma nessuno di sinistra. Infine, piaccia o meno, con i risultati di queste elezioni regionali siederanno nelle assemblee regionali di Francia ben 350 consiglieri in più. Quindi, prima di pronunziare o scrivere la parola sconfitta, pensiamo bene CHI riguarda questa sconfitta. Un caro saluto a tutti.
tino
14/12/2015 19:29
mi perdoni, come giudicare allora l'affermazione di Marine Le Pen ("faremo scomparire i socialisti")? Un altro fulgido esempio di democrazia?