ROMA. Nuovo appello di Anonymous a scatenare la cyber-guerra contro l'Isis. Questa volta la chiamata alle armi è per venerdì prossimo, 11 dicembre. "Vi chiediamo di aiutarci a combattere contro l'Isis. Non devi far parte di Anonymous, tutti lo possono fare", è l'appello degli hactivisti che usano proprio il verbo 'to troll', nel gergo di internet 'disturbare la comunicazione, provocare'. Nel messaggio postato su Ghostbin Anonymous chiede agli utenti di usare gli hashtag #Daesh e #Daeshbags e di pubblicare "foto che deridano" i jihadisti". Continua dunque la saga della guerra di Anonymous allo Stato Islamico. Il collettivo di 'hacktivisti' più celebre del web la scorsa settimana aveva pubblicato un nuovo video - in diverse lingue e tra queste c'è l'italiano - in cui minacciava senza mezzi termini l'Isis: "Sappiamo che ci temete, sappiamo che vi nascondete come topi in trappola. E non ci fermeremo". Ma soprattutto - e questa è la vera novità, al di là della retorica - sposta il fronte della 'battaglia': "Stiamo arrivando sempre più vicino ai tuoi padroni". Il video era stato diffuso dall'account Twitter OpParisOfficial, ovvero la 'sezione' di Anonymous che aveva fatto parlare di sé in tutto il mondo all'indomani degli attacchi nella capitale francese. La promessa, allora, era stata di dare la caccia online ai fiancheggiatori dell'Isis oscurando i profili dei membri - o dei simpatizzanti - dello Stato Islamico; annuncio seguito da un intenso battage 'pubblicitario' per dimostrare l'efficacia della guerra scatenata in rete ai tagliagole jihadisti. Operazione che, però, ha suscitato non pochi dubbi visto che, nella 'lista nera' degli oltre 20mila profili a rischio stilata dal gruppo di hacker, sono comparsi pure l'account Twitter del presidente degli Stati Uniti Barack Obama e quello di Bbc News, come ha riferito la stessa Bbc. Secondo la verifica condotta dall'emittente britannica, nella lista sono stati indicati anche i profili di Hillary Clinton, della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato, tra gli altri. Account che chiaramente non sono stati disattivati, ma che con tutta probabilità sono stati 'rastrellati' in seguito a riferimenti al tema citati nei post pubblicati. Ora, ad ogni modo, il salto di qualità. "Dopo il brutale attacco terroristico che ha colpito Parigi - dichiara un portavoce del gruppo adottando lo stile da telegiornale già usato in un video precedente - 'OpParis' è nata per oscurare in rete quel cancro che i governi diffidano dal voler estirpare per l'evidente movimento di denaro che gira attorno all'Isis". Insomma, a suscitare l'interesse degli hacker di Anonymous adesso sono più i 'mandanti' che i sicari stessi. Non è chiaro a cosa alludano gli attivisti di 'OpParis' - quando si parla di Anonymous sfruttare una parte per parlare del movimento nel suo complesso è sempre rischioso, vista l'insita 'anarchia' che li caratterizza - ma sicuramente puntano a spostare l'attenzione sulle 'relazioni pericolose' che forse esistono tra la sanguinosa sigla jihadista e alcune nazioni dell'area. Proprio oggi, d'altra parte, il presidente russo Vladimir Putin ha accusato la Turchia di acquistare sottobanco il petrolio dall'Isis. "Anonymous - prosegue ad ogni modo il portavoce dal volto coperto con la tradizionale maschera di Guy Fawkes - non si ferma davanti agli attacchi informatici in risposta ai nostri 12mila profili jihadisti oscurati negli ultimi 15 giorni: ci hanno insultati, ci hanno minacciati di morte. Ma Anonymous è una legione solida che agisce in tutto il mondo per il bene dei propri fratelli offesi nei loro diritti umani, calpestati da vigliacchi criminali. Sappiamo che ci temete, sappiamo che vi nascondete come topi in trappola: ricordate che OpParis non si fermerà".