ROMA. L'Arabia Saudita, dice la stampa locale, si sta preparando ad eseguire presto 52 condanne a morte in un solo giorno, per lo più di terroristi, ma Amnesty International ha lanciato un Sos, affermando che nella lista ci sarebbero anche semplici manifestanti della minoranza sciita. L'organizzazione per la difesa dei diritti umani inoltre esprime rammarico per l'impennata di condanne a morte nel regno: 151 comminate solo dall'inizio dell'anno, un record per gli ultimi 20 anni.
Secondo il giornale Okaz, citato dalla Bbc, 55 persone stanno aspettando la propria esecuzione per «reati di terrorismo» e di questi 52 saranno messi a morte presto. Il giornale afferma che questi ultimi sono «terroristi di Al Qaida», accusati di aver progettato attacchi armati, e persone di Awamiya. Da Awamiya, nella regione petrolifera, diversi militanti sciiti sono stati condannati di recente per «sedizione, attacchi al personale di sicurezza e interferenza» con il vicino Bahrein.
La cittadina dal 2011 è il centro della protesta degli sciiti contro la monarchia sunnita, accusata di discriminarli. Secondo Amnesty, fra i 52 a rischio di imminente esecuzione vi cono almeno sei militanti sciiti di Awamiya «che sono stati condannati in processi palesemente ingiusti». «È chiaro che le autorità saudite stanno usando il pretesto dell'antiterrorismo per venire a capo di problemi politici», ha dichiarato James Lynch, vicedirettore di Amnesty per il Medio Oriente e il Nord Africa. Secondo l'ong, tre di questi militanti sono stati condannati per reati commessi quando erano minorenni ed estorti in confessione con la tortura.
Le madri di cinque dei sei attivisti sciiti nel braccio della morte hanno scritto una lettera a re Salman, implorandone la grazia.
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