BEIRUT. È di 15 soldati iracheni uccisi il bilancio di un attacco sferrato stamani da miliziani dell'Isis a difesa di Ramadi, capoluogo della regione di Anbar e da mesi in mano allo Stato islamico. Lo riferiscono media locali, precisando che da ieri sera è in corso una vasta offensiva governativa per riprendere il controllo della città a ovest di Baghdad. Le fonti precisano che l'esplosione è avvenuta alla periferia di Ramadi, mentre l'Isis tenta di difendersi dall'attacco lealista. Intanto, uomini armati hanno aperto il fuoco sui fedeli sciiti in preghiera in una moschea del nord del Bangladesh, uccidendo una persona e ferendone altre tre. Lo ha riferito la polizia. Gli assalitori erano almeno cinque, e sono fuggiti dopo l'attacco di ieri sera al villaggio di Haripur, nel distretto di Bogra. Quello di ieri sera è l'ultimo di un'ondata di assalti contro stranieri, intellettuali laici e membri della comunità sciita, nel Paese a maggioranza sunnita. Gli attacchi passati, rivendicati da gruppi islamisti radicali, hanno allarmato la comunità internazionale e alimentato preoccupazioni circa la diffusione dell'estremismo di stampo religioso in Bangladesh, tradizionalmente Paese moderato. La polizia ha arrestato sei membri di un gruppo locale clandestino, gli Jumatul Mujahedeen Bangladesh, che secondo la polizia sarebbe collegato con l'assalto del 24 ottobre ad un raduno annuale di migliaia di Sciiti a Dacca, in cui è rimasto ucciso un ragazzo e 100 persone sono rimaste ferite. L'Isis ha rivendicato l'attacco contro una moschea sciita avvenuto ieri sera a Bogra, nel nord del Bangladesh. È quando riporta il Site, un website americano che controlla le attività online dei gruppi jihadisti. Tre assalitori armati sono entrati nel luogo sacro e hanno sparato contro la folla di fedeli uccidendo una persona, il muezzin di 70 anni, e ferendone altre tre