TEL AVIV. Con un messaggio per la prima volta in ebraico, l'Isis minaccia oggi gli israeliani che le violenze delle ultime settimane sono l'inizio di un conflitto ben più vasto. «La guerra vera non è ancora iniziata», avverte un miliziano incappucciato: «Stiamo arrivando».
«Questo è un messaggio importante per gli ebrei che hanno occupato la terra dei musulmani», esordisce il miliziano dell'Isis, che compare armato di tutto punto e che si esprime in un ebraico fluente. «La guerra vera e propria non è ancora iniziata. Quello che state provando adesso - rileva - è solo un gioco da ragazzi rispetto a quanto vi attende nel prossimo futuro. Per ora fate quello che volete. Ma sappiate che vi faremo pagare il conto, dieci volte per quanto avete fatto».
«Pensate un momento: cosa farete quando decine di migliaia da tutto il mondo verranno da voi per sgozzarvi e per gettarvi nell'immondezzaio?, chiede il miliziano. "Noi continueremo fino in fondo, finchè non avremo debellato la malattia". Il miliziano fa poi notare agli israeliani che non si tratta di minacce astratte e mostra una cartina sulle avanzate recenti dei jihadisti islamici. »Ci stiamo avvicinando a voi dal Sud (Sinai, ndr) e da Nord (Golan, ndr). Il nostro scopo è di cancellare per sempre i confini tracciati (dalle potenze occidentali nel 1916, ndr) con gli accordi di Sykes-Picot".
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