TEL AVIV. Stanno suscitando scalpore le affermazioni del premier Benyamin Netanyahu secondo cui Hitler all'epoca non voleva «sterminare» gli ebrei, ma «espellerli»: fu convinto alla Soluzione finale dal Muftì di Gerusalemme Haj Amin Al-Husseini. «Hitler -ha detto al Congresso sionista- all'epoca non voleva sterminare gli ebrei ma espellerli. Il Muftì andò e gli disse 'se li espelli, verranno in Palestina. 'Cosa dovrei fare?' chiese e il Muftì rispose 'Brucialì». «Non ho avuta alcuna intenzione di sollevare Hitler dalla responsabilità per l'Olocausto e la Soluzione Finale». Lo ha detto Benyamin Netanyahu, citato dai media, tornando sulle affermazioni fatte ieri riguardo la Shoah che hanno suscitato clamore in Israele. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu è in partenza per Berlino per incontrare oggi la cancelliera Angela Merkel e, domani, il Segretario di Stato Usa John Kerry. Progettato da tempo, l'incontro con Merkel era slittato dopo le violenze scoppiate nei Territori e in Israele. L'incontro con Kerry è stato fissato giorni fa, nel tentativo di trovare una via d'uscita alla crisi con i palestinesi. «Una pericolosa distorsione. Chiedo a Netanyahu di correggerla immediatamente perchè minimizza la Shoah... e la responsabilità di Hitler nel terribile disastro del nostro popolo». Così il leader dell'opposizione Isaac Herzog sulle affermazioni del premier. Herzog, che ha fatto il suo commento su Facebook, dopo aver parlato di distorsione storica, ha fatto presente che «il figlio di uno storico dovrebbe essere preciso sulla storia. Netanyahu ha dimenticato che non è solo il primo ministro di Israele ma il primo ministro del governo del popolo ebraico». «C'è - ha concluso dopo aver ricordato che il Muftì al-Husseini dette l'ordine di uccidere suo nonno, il rabbino Herzog - un solo Hitler».