MOSCA. Sono almeno 4.000 le persone provenienti dai paesi dell'ex Urss che combattono per l'Isis e altri gruppi terroristici in Siria. Lo ha detto Vladimir Putin incontrando ieri Bashar al-Assad: «Noi naturalmente - ha dichiarato - non possiamo permettere che costoro, dopo aver fatto esperienza di combattimento e dopo essere stati condizionati ideologicamente appaiano in territorio russo». Pochi giorni fa Putin aveva stimato tra 5000 e 7000 le persone provenienti dalla Russia e dai Paesi della Csi che combattono per l'Isis.
Intanto, jihadisti tedeschi sono operativi nei servizi segreti dell'Isis, e si prestano, fra l'altro, a torturare i prigionieri: lo scrive la Sueddeutsche Zeitung di domani, secondo un'anticipzione, citando dichiarazioni rilasciate da un militante rientrato dalla Siria, dopo esservi stato dall'ottobre 2913 al novembre 2014. Il giovane, Niels D., della Westfalia, è stato operativo a sua volta in queste cellule terroristiche addette ai disertori, nella città siriana di Manbj, e ha raccontato che la tortU ra era una pratica quotidiana. Chi diserta o si allontana dalla linea dei terroristi viene torturato fino a quando non ammette i fatti. La cellula di cui riferisce il tedesco sarebbe denominata «Sturmtrupp» (truppe d'assalto). Niels D. è stato arrestato in seguito alle intercettazioni di alcune affermazioni fatte a bordo di un'auto. Il suo processo inizierà a gennaio.
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