MOSCA. Sono dieci le persone arrestate ieri a Mosca perchè sospettate di preparare un attacco terroristico nella capitale russa: lo riferisce una fonte delle forze dell'ordine citata da Interfax. Si tratterebbe in gran parte di cittadini dell'Asia centrale. Nell'operazione è stato sequestrato un ordigno esplosivo della potenza di circa 5 kg di tritolo. Secondo la stessa fonte, avrebbe caratteristiche simili a quelli usati nel recente attentato di Ankara e si ipotizza che avrebbe dovuto essere attivato con un cellulare. Secondo il tabloid Moskovski Komsomolets, che cita una fonte degli inquirenti, gli arrestati sarebbero invece 15, tra cui tre cittadini siriani e 12 del Caucaso settentrionale, compresa la Cecenia. Stando al sito Sputnik, che riferisce di tre arresti seguiti da un'altra decina, l'obiettivo era la metro o un aeroporto di Mosca. Nel blitz nel palazzo sono state evacuate oltre cento persone ed è stata interrotta l'erogazione del gas. È «molto complicato» definire come «positivo e negativo» l'intervento in Siria della Russia: rappresenta «una svolta» ma ha «elementi molto preoccupanti, per le violazioni dello spazio aereo turco». Lo osserva Federica Mogherini sottolineando che le azioni devono essere «chiaramente contro l'Isis e gli altri gruppi definiti terroristici dall'Onu» e «devono essere coordinati, altrimenti sarebbero estremamente pericolosi tanto politicamente quanto militarmente». Però «Ue, Usa e Russia hanno un terreno comune» nella risoluzione Onu. L'Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) ha diffuso un richiamo all'attenzione alle compagnie aeree che volano sopra l'Iraq, l'Iran e il Mar Caspio, dove la Russia sta conducendo un'azione militare contro postazioni dei ribelli in Siria. L'esercito russo, infatti, si avvale di missili terra-aria che potrebbero costituire un rischio per aerei di linea presenti in queste aree.