Domenica 17 Novembre 2024

Nuovi raid russi in Siria, Mosca disponibile a coalizione con Usa

ROMA. Un'intensa ondata di raid russi ha colpito stamane la provincia siriana di Hama e le zone limitrofe, nella vicina provincia di Idlib, nell'ovest del Paese Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, aggiungendo che ci sono stati pesanti bombardamenti con missili terra-terra. Lo riferiscono i media internazionali. La Russia è pronta ad accettare la proposta americana di «coordinare le azioni nella lotta al gruppo terroristico dello Stato islamico in Siria». Lo fa sapere il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov, precisando che la parte russa «ha risposto alla richiesta del Pentagono» ed «è solo necessario concordare alcuni dettagli tecnici che saranno discussi oggi a livello di esperti dai rappresentanti del ministero della Difesa russo e del Pentagono». Almeno 15 jihadisti dell'Isis sono stati uccisi ieri in raid di jet russi su Palmira e nei dintorni della città siriana, secondo quanto riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). La stessa fonte parla anche di attacchi a Raqqa, considerata la 'capitalè del Califfato in Siria, in cui sono morti 4 membri dell'Isis. Ieri anche l'agenzia governativa siriana Sana aveva riferito dei raid su Palmira, nella provincia centrale di Homs, ma un portavoce del ministero della Difesa russo aveva smentito. Un'offensiva di terra delle truppe governative siriane contro zone controllate dagli insorti nella Siria centrale si prepara mentre intensi raid aerei russi sono in corso nella regione. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani, riportando notizie di numerosi bombardamenti in corso da stamani tra Hama e Idlib, dove ci sono sacche di resistenza di miliziani anti-regime. Non si hanno conferme ufficiali da parte di Mosca e Damasco a notizie di eventuali operazioni di terra nell'area. La Russia è pronta ad accettare la proposta americana di «coordinare le azioni nella lotta al gruppo terroristico dello Stato islamico in Siria». Lo fa sapere il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov, precisando che la parte russa «ha risposto alla richiesta del Pentagono» ed «è solo necessario concordare alcuni dettagli tecnici che saranno discussi oggi a livello di esperti dai rappresentanti del ministero della Difesa russo e del Pentagono».

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