Lunedì 23 Dicembre 2024

Tenta di uccidere le figlie, arrestata l'ereditiera di casa Kipling

BRUXELLES. Dramma della follia per un divorzio nelle Fiandre: Mireille Gram, 48 anni, figlia del fondatore della Kipling, marchio di valigeria con la 'scimmietta', è stata arrestata nella notte tra domenica e lunedì per aver cercato di uccidere nel sonno le figlie gemelle, di 14 anni. Secondo una prima ricostruzione fatta dagli inquirenti del tribunale di Anversa, Mireille - che viveva con le figlie in una villa a Schoten, ricca città verde alle porte di Anversa - è riuscita ad entrare nella stanza delle gemelle approfittando dell'assenza della bambinaia. Una sequenza da film dell'orrore, in cui la madre colpisce una delle due ragazze al collo. Ma l'altra reagisce e riesce a fuggire portando in salvo la sorella. Ricoverata in ospedale in gravi condizioni, la ragazza ferita non risulta in pericolo di vita. Dall'ufficio del procuratore nessuno si è sbilanciato sul movente. L'avvocato della donna ha mantenuto il massimo riserbo, ma, secondo quanto riportato da Hln.be, fonti del tribunale hanno detto che la donna era «coinvolta in un divorzio difficile» e che «l'ex marito ha cominciato una nuova relazione». Il magistrato inquirente avrebbe intenzione di chiedere una perizia psichiatrica per la donna. Il padre delle ragazze, Danny G., già sei mesi fa - durante il procedimento per il divorzio - si era rivolto al tribunale denunciando i rischi per le figlie. «Le mie gemelle sono messe in pericolo a causa dei problemi psicologici della madre», aveva detto all'epoca, ma - stando a quanto riportato dal quotidiano Het Nieuwsblad - il giudice non aveva dato seguito alla denuncia considerandola poco circostanziata. Oggi Danny si dispera: «Lo sapevo, lo sapevo che un giorno mi sarebbe arrivata la telefonata che avrebbe attaccato le ragazze. Avevo avvertito tutti della sua depressione aggressiva, ma dicevano che esageravo...». Durante il processo l'uomo aveva affermato che Mireille, figlia dell'imprenditore Tony Gram, aveva già cercato di annegare le gemelle. Ma l'accusa era stata scartata come «argomentazione rabbiosa tipica di un divorzio» e la donna ottenne la custodia delle figlie, mentre il padre aveva avuto il diritto di passare con loro un fine settimana su due. Recentemente il padre delle ragazze era tornato a denunciare - stavolta alla polizia - un peggioramento delle condizioni dell'ex moglie, tanto ricca quanto incapace di accettare il fallimento della sua vita.

leggi l'articolo completo