Giovedì 26 Dicembre 2024

Forze aeree russe in Siria contro il terrorismo, il parlamento dà il via libera all'intervento

ROMA. Il Parlamento russo ha approvato l'uso delle truppe in Siria come richiesto dal presidente Putin. Lo riferisce Russia Today. La richiesta si riferiva all'uso delle forze armate in Siria per combattere il terrorismo su richiesta del presidente siriano Assad. La Russia userà solo forze aeree in Siria. Lo ha detto il capo dell'amministrazione presidenziale, Serghiei Ivanov, citato dall'agenzia Tass. I piloti militari siriani su aerei russi stanno già effettuando delle incursioni aeree contro degli obiettivi identificati dell'Isis. I raid sono stati coordinati con il centro informativo a Baghdad a cui partecipano Russia, Siria, Iraq e Iran. Lo fa sapere il generale russo Iuri Iakubov all'agenzia Interfax precisando che «le informazioni sulle incursioni aeree sono state trasmesse anche ai rappresentanti americani a Baghdad». L'intervento delle forze aeree russe in Siria si svolgerà in «un arco di tempo definito» e «non può andare avanti indefinitamente». Lo ha detto il capo dell'amministrazione del Cremlino Serghiei Ivanov senza però fornire ulteriori dettagli. «Non posso dirvi adesso, per evidenti motivi, quale sarà questo arco di tempo, per quanti giorni durerà e quanti aerei e quali tipi di armi saranno usati dalle nostre forze aeree», ha dichiarato Ivanov. L'ultima volta che Putin ha chiesto al Senato russo il permesso di inviare truppe all'estero è stato nel marzo del 2014 poco prima dell'annessione della Crimea. Durante la seduta odierna del Senato - riporta l'agenzia Tass - la richiesta è stata presentata ai parlamentari dal capo dell'amministrazione presidenziale Serghiei Ivanov, dal vice ministro degli Esteri Mikhail Bogdanov e dal vice ministro della Difesa Nikolai Pankov. «La Russia è pronta a colpire in Siria e può farlo in qualsiasi momento»: lo riferiscono funzionari Usa «a conoscenza degli ultimi dati di intelligence» alla Cnn. «I droni russi hanno già iniziato a individuare possibili obiettivi», aggiungono le fonti. «Quattro cacciabombardieri SU-34 (codice Nato Fullback, ndr) sono arrivati alla base di Latakia, dove ci sono oltre 600 soldati». La Tunisia ha annunciato la sua adesione alla coalizione internazionale contro lo Stato Islamico. L'annuncio è stato fatto davanti all'Assemblea Generale dell'Onu a New York dal premier Habib Essid che ha letto una dichiarazione del presidente della Repubblica Beji Caid Essebsi. «Attualmente la Tunisia sta esaminando le modalità della sua contribuzione nella coalizione internazionale. Saremo presenti attivamente nei limiti delle risorse disponibili, in alcuni settori» ha scritto il presidente della Repubblica tunisino precisando che la coalizione internazionale costituisce la cornice idonea per l'azione comune e l'impegno collettivo contro l'estremismo violento. La Tunisia ha acquisito recentemente lo status di alleato maggiore (non membro) della Nato.

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