NEW YORK. È bufera su un'università di Buffalo negli Stati Uniti, dopo che una studentessa ha appeso per il campus cartelli con la scritta 'Solo bianchi', 'Solo neri'. Un gesto che ha provocato indignazione e rabbia tra i colleghi, riportando alla mente gli anni della segregazione. Ashley Powell, 25 anni e afroamericana, ha ammesso di aver appeso i cartelli sui bagni e alle fontanelle, ma si è difesa sostenendo che di trattava di un progetto per esprimere la sua lotta nell'essere una minoranza negli Usa e «per esporre i privilegi dei bianchi». «Soffro», ha scritto la studentessa in una lunga spiegazione postata su Facebook. «Il mio progetto artistico è un residuo della mia sofferenza. Il privilegio dei bianchi aggrava quei sintomi». I cartelli, creati con il sostegno dei professori e dei colleghi, hanno però creato una scia di polemiche e controversia nel campus. Gli studenti hanno denunciato il progetto definendolo razzista e un crimine di odio. «Ha riaperto ferite del passato, un passato che la nostra generazione non ha mai vissuto e credo sia per questo che è stato scioccante vedere quei cartelli», ha detto Micah Oliver, presidente del Black Student Union. La polizia del campus ha già rimosso i cartelli e l'università ha confermato che facevano parte di un progetto d'arte. Non è chiaro se la studentessa dovrà affrontare azioni disciplinari.