ROMA. Le forze di sicurezza egiziane hanno ucciso per errore 12 persone, tra cui alcuni turisti messicani e loro guide, durante una operazione antiterrorismo. Lo riferisce la Bbc, citando il ministero dell'Interno egiziano. I turisti stavano viaggiando su quattro autobus entrati nella "zona proibita" del Wahat, nel deserto occidentale. "Una operazione congiunta di polizia ed esercito - precisa una nota del ministero dell'Interno egiziano citato dal quotidiano Ahram online, era sulle tracce di elementi terroristici nel deserto occidentale, nell'area di Al-Wahat, quando si sono imbattuti per errore con quattro fuoristrada appartenenti a dei turisti messicani in viaggio in una zona proibita. L'incidente - aggiunge la nota - ha provocato la morte di 12 persone e il ferimento di 10 tra messicani ed egiziani, trasferiti in ospedale". È certo che i viaggiatori avessero con loro delle guide locali. Sull'incidente è stata aperta un'inchiesta. Il vasto Deserto occidentale, porta d' ingresso sulla Libia, è stato occupato da militanti affiliati all'Isis in guerra contro le forze di sicurezza nel Sinai, sui confini orientali dell' Egitto. Centinaia di poliziotti e soldati sono morti in operazioni di contrasto. «Mentre stavano cenando, tre aerei da combattimento dell'esercito hanno cominciato a sparare e lanciare missili sui veicoli. Erano completamente carbonizzati. Alcuni hanno cercato di scappare ma i militari li hanno inseguiti aprendo il fuoco su chiunque fuggisse». Lo dice al El Mundo una fonte del tour operator dei turisti uccisi in Egitto. Secondo il dipendente della società organizzatrice, che ha richiesto l'anonimato, la maggioranza dei turisti proveniva dal Cile. Il gruppo «stava viaggiando seguendo un consueto itinerario che va dal Cairo all'oasi di Bahariya (a 350 km a sudest della capitale egiziana). Dovevano passare la notte in un hotel di Bahariya, ma si sono fermati 100 km prima dell'oasi». Durante la sosta, spiega ancora la fonte al sito del quotidiano spagnolo, i turisti sono scesi dai 4 suv per la cena. La società nega che si trattasse di una zona proibita ai civili e che si trovassero in un'area di attività terroristiche. «È l'area dove spesso facciamo brevi soste prima di andare a Bahariya. Non è vietata come è stato detto», ha aggiunto la fonte, secondo la quale solo due degli autisti e guide egiziani sono sopravvissuti all'attacco, uno dei quali è in condizioni critiche.