BRUXELLES. La Grecia è salva. L'Eurogruppo ha dato il via libera definitivo al terzo salvataggio da 86 miliardi di euro, e i primi 26 arriveranno subito, prima del 20 agosto, per ripagare la scadenza con la Bce e mettere in sicurezza le necessità di capitale delle banche. I dubbi di Berlino sono stati superati grazie ad un rafforzamento delle condizionalità a cui gli aiuti sono subordinati: i greci dovranno, ad esempio dare vita subito al Fondo per le privatizzazioni il cui funzionamento, nel Memorandum, era rimasto vago.
Resta aperto il nodo del coinvolgimento del Fondo monetario internazionale: l'impegno c'è, tanto che la Germania è per oggi soddisfatta, ma è condizionato anche questo all'intervento sul debito che l'Eurozona dovrà decidersi a definire prima dell'autunno. "Dopo il cambio all'interno del Governo ellenico e la crisi che abbiamo avuto, la cooperazione è diventata molto forte, seria e costruttiva", ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem lodando "l'ampia maggioranza", trasversale, che nel Parlamento greco ha sostenuto l'accordo. Anche per il tedesco Schaeuble Atene ha compiuto "sforzi visibili".
La scissione in arrivo all'interno di Syrizia non preoccupa gli europei, che sostengono la condotta di Tsipras pronto a fare la sua parte fino in fondo come ha dimostrato facendo approvare in tempo record al Parlamento oltre 50 riforme, assieme all'accordo sul terzo salvataggio. Una mossa che ha incoraggiato gli europei, dando la spinta finale all'accordo. Il via libera dell'Eurogruppo al terzo piano di aiuti apre ora la strada all'approvazione da parte del Bundestag e degli altri Parlamento nazionali che devono esprimersi. Tutto sarà fatto entro mercoledì, quando una teleconferenza dei ministri dell'Eurozona, nella loro formazione di board dei Governatori del fondo salva-Stati Esm, metterà il timbro sotto l'intesa che a quel punto vedrà il primo versamento nelle casse greche da 26 miliardi di euro. La prima tranche da 26 miliardi sarà suddivisa in due sub-tranche. Una da 10 miliardi sarà disponibile immediatamente per la ricapitalizzazione delle banche, ha rassicurato il ministro greco Tsakalotos. La seconda, da 16 miliardi per coprire tutte le altre esigenze finanziarie, sarà versata in più volte, cominciando con 13 miliardi entro il 20 agosto. Il resto verrà dato in autunno in seguito all'attuazione delle misure contenute nel Memorandum. Una seconda tranche da 15 miliardi per la ricapitalizzazione delle banche sarà resa disponibile dopo la prima revisione del programma e non oltre 15 novembre, in seguito alla 'revisione della qualità degli attivi' e agli stress test.
L'Eurogruppo ha confermato i target di bilancio fissati dal Memorandum, ma ha inserito delle condizioni più stringenti per il fondo delle privatizzazioni, voluto dalla Germania nell'Eurosummit di luglio. Il Governo dovrà renderlo operativo entro dicembre, dovrà trasferirvi asset da mettere sul mercato fino a realizzare 50 miliardi di euro, e vi dovranno rientrare anche alcune banche dopo la ricapitalizzazione. "Non è irrealistico", secondo Schauble. La verifica o 'revisione' dell'andamento del programma da parte dell'ex Troika sarà effettuata ogni tre mesi. Se Atene non rispetterà il Memorandum, il rubinetto degli aiuti si chiuderà. La prima revisione ci sarà ad ottobre, e dopo di essa l'Eurozona si è impegnata a discutere delle misure per 'alleggerire' il debito.
E' escluso qualunque intervento che ne riduca il valore nominale, ma "l'Eurogruppo è pronto a considerare, se necessario", un allungamento delle scadenze e dei periodi di grazia. Dopo di allora, e dopo che i greci avranno dettagliato meglio alcuni aspetti di bilancio legati alle pensioni, il direttore generale del Fmi Christine Lagarde che oggi ha parlato di "passo importante", proporrà al board del Fmi di entrare nel terzo salvataggio.
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