RABAT. Piscina vietata in Marocco alle donne che indossano il burkini, il costume da bagno che copre dalla testa ai piedi le donne musulmane. A El Jadida, popolare località balneare a nord del Paese, alcuni hotel hanno vietato le loro piscine alle donne che pretendevano di tuffarsi in acqua vestite. Così, dopo il divieto di bikini che un gruppo di residenti ha tentato invano di imporre sulla spiaggia di Agadir, durante il mese sacro di Ramadan, ecco la misura restrittiva al contrario, destinata cioè al bikini halal, che lascia scoperti solo viso, mani e piedi.
Secondo la stampa locale che ha subito sollevato il caso, gli hotel e i resort che avrebbero imposto il divieto sarebbero molti. L'Ibis di El Jadida ha motivato il provvedimento per «questioni di igiene», perchè nelle fibre del burkini «possono annidarsi microbi». E, almeno ufficialmente, è questa la scusa: non c'è nulla di religioso dietro il divieto che, a macchia di leopardo, viene segnalato anche in altre regioni del Marocco. «Insolenza neocolonialista», l'ha definita Abdelaziz Aftati, deputato del conservatore Pjd, il partito della giustizia e dello sviluppo, che ha inviato una missiva al ministro del Turismo Lahcen Haddad.
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