ISMAILIA. Due navi che si incrociano per la prima volta, una proveniente da nord e l'altra da sud. Poi il suono delle sirene e gli applausi. E' la festa dell'Egitto che inaugura il nuovo faraonico Canale di Suez. Un raddoppio firmato dal presidente Abdel Fattah al Sisi, che ha voluto dimostrare al mondo intero di essere riuscito a realizzare in tempi record un vero e proprio miracolo. Bandiere, soldati, militari, reparti speciali, l'inno, e poi le bande musicali. Tutto l'orgoglio nazionale si è sprigionato oggi in occasione della cerimonia a Ismailia. Presenti decine di capi di Stato e di governo, tra cui il presidente francese Francois Hollande e quello palestinese Abu Mazen, il premier russo Dmitri Medvedev e quello greco Alexis Tsipras. A rappresentare l'Italia il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che si è congratulata con le autorità. "I terroristi hanno cercato di nuocere all'Egitto e di fermare il nostro cammino", ha affermato al Sisi presentando "il regalo dell'Egitto al mondo". "Abbiamo costruito il nuovo Canale di Suez tra mille difficoltà ma ci siamo riusciti", ha aggiunto, ringraziando gli egiziani per gli enormi sforzi e sacrifici. Giunto in tarda mattinata in elicottero, il capo dello Stato, in uniforme militare, è salito a bordo dello storico yacht al Mahrousa, dove ha effettuato un sopralluogo, mentre dall'alto elicotteri, aerei e caccia sorvolavano la zona. Poi ha indossato gli abiti civili e ha posto la sua firma sul documento che attesta la piena operatività del nuovo Canale. Subito dopo gli aerei della pattuglia acrobatica sono sfrecciati in esibizione e il cielo si è colorato di fuochi d'artificio. A ritmo martellante la tv di Stato egiziana ha posto l'accento sul "momento storico" e la "grandissima sfida" di un Paese, l'Egitto, "capace di realizzare i miracoli". Il Canale si allunga per 72 km: un nuovo tratto di 35 chilometri parallelo a quello esistente, oltre all'ampliamento e all'approfondimento dell'attuale per 37 km. Il costo dell'opera è stato di 8,2 miliardi di dollari. Ma al di là della cerimonia, grandiosa, ciò che ha colpito di più in questa giornata, segnata da un caldo torrido, sono state le strettissime misure di sicurezza. Estenuanti i controlli, numerosissimi i checkpoint sulla strada che collega il Cairo a Ismailia. Epiche le file all'entrata del compound messo in piedi per ospiti e rappresentanti della stampa. Poi in serata a chiudere la giornata le note dell'Aida di Giuseppe Verdi. Ci sono voluti 146 anni perché l'opera potesse finalmente essere eseguita nell'area del Canale. Fu infatti il viceré d'Egitto, Ismail Pascia, che sul finire del XIX secolo commissionò a Verdi un inno per celebrare l'apertura del tratto. Ma lui rifiutò, dicendo che non scriveva musica d'occasione. Lentamente però il compositore iniziò ad affascinarsi all'idea di un'opera che aveva come sfondo l'Egitto e iniziò a lavorarvi. Purtroppo la guerra franco-prussiana non permise che l'opera venisse rappresentata all'inaugurazione del Canale, il 17 novembre 1869. Due anni dopo, il 24 dicembre 1871, l'Aida venne finalmente presentata, per la prima volta al mondo, al Teatro dell'Opera del Cairo. E oggi a Ismailia, a quasi un secolo e mezzo dalla prima mondiale, l'opera 'egiziana' di Verdi si è finalmente presa la sua rivincita.