TEL AVIV. «La nostra è una politica di 'tolleranza zero'. Ho ordinato ai servizi di sicurezza di catturare gli assassini (che venerdì hanno bruciato il bambino palestinese Ali Dawabshe, ndr) e di portare a giudizio l'assalitore» del Gay Pride a Gerusalemme. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in apertura del consiglio dei ministri. «Questa lotta ci unisce tutti. È una questione di semplice umanità». Nel corso della seduta del governo, riferisce la radio israeliana, i ministri saranno aggiornati sugli sviluppi dell'indagine sull'attentato terroristico in cui è morto il piccolo Ali Dawabasheh, e in cui i suoi genitori e il fratello maggiore (4 anni) sono rimasti gravemente ustionati. Tutti versano ancora in condizioni gravi. Ieri il ministro della difesa Moshe Yaalon ha detto allo Shin Bet (sicurezza interna) di essere ormai convinto della necessità di ordinare arresti amministrativi per quegli estremisti ebrei sospettati di terrorismo, nel caso che nei loro confronti non ci siano raccolte prove sufficienti per una incriminazione. Ali Dawabshe, bambino palestinese di 18 mesi, è morto nell'incendio doloso della sua abitazione. Sulle pareti della casa ignoti hanno scritto, in ebraico: 'Vendetta' e 'Viva il Messia'. Un portavoce militare ha definito l'incendio ''un barbaro atto di terrorismo'' e ha assicurato che l'esercito sta dando la caccia ''ai terroristi''. L'attacco e' avvenuto nel villaggio di Duma (Nablus), nella abitazione della famiglia Dawabsheh. Fonti locali affermano di aver visto alcune sagome (forse coloni ebrei) mentre lanciavano bottiglie incendiarie in quella casa e in una palazzina vicina, fortunatamente vuota.