BRUXELLES. Si complica di nuovo il percorso verso la soluzione della crisi greca: il Fondo monetario internazionale torna a puntare i piedi e fa sapere che non parteciperà al nuovo salvataggio senza un accordo sulla ristrutturazione del debito, questione ancora non affrontata con i partner dell'Eurozona che vogliono rinviarla all'autunno. Siederà comunque, in quanto membro della Troika, al tavolo del negoziato in corso con le autorità greche ma deciderà in un secondo momento quanto e come partecipare al terzo pacchetto di aiuti. La cui cifra, fissata dall'Eurosummit tra 82-86 miliardi, è a questo punto tutta da confermare perché comprendeva anche la partecipazione del Fmi. Tsipras da parte sua ha cercato di smuovere le acque all'interno di Syriza, chiedendo un congresso straordinario a settembre per stabilire una linea chiara nel negoziato con i creditori e proponendo un referendum interno al partito domenica, per contare i favorevoli e i contrari all'accordo con l'Ue. Il congresso si farà a settembre, il referendum no. Mentre la Troika è già al lavoro ad Atene per negoziare le condizioni del nuovo Memorandum, il board del Fmi riunito a Washington ha valutato il nuovo salvataggio messo a punto dalla zona Euro e ha deciso che "non può appoggiare l'accordo se alcune condizioni non sono rispettate". In particolare, il Fondo non può finanziare la Grecia senza un impegno alla ristrutturazione del debito da parte dei Paesi dell'area euro, e senza ulteriori riforme da parte di Atene. L'istituto quindi non si unirà subito al salvataggio, ma aspetterà che i leader di Eurolandia si decidano a discutere di come 'alleggerire' il debito ellenico e che il Governo Tsipras faccia le prime riforme del nuovo Memorandum che la Troika sta definendo. I Paesi della zona euro se l'aspettavano un rinvio della decisione del Fondo, tanto che il ministro dell'economia tedesco Wolfgang Schaeuble ha già avvertito i deputati della Camera bassa che l'istituto non parteciperà alla prima tranche di aiuti, che deve arrivare entro il 20 agosto per consentire ad Atene di saldare il pagamento dei 3,4 miliardi di euro in scadenza alla Bce. Il Fmi potrebbe quindi entrare ne piano in autunno, dopo la prima 'review' (o valutazione) dell'applicazione del nuovo Memorandum. Intanto Tsipras cerca di portare 'realismo' nel suo partito, di cui ora vede tutti i limiti di piccola forza non abituata a governare. Parlando alla riunione del Comitato centrale di Syriza, il premier ha spiegato che proprio come nella vita, anche in politica non si può avere tutto e che il primo governo greco di sinistra potrebbe essere rovesciato dai parlamentari di sinistra che credono che il governo non sia abbastanza di sinistra. Ed a settembre, al congresso straordinario di Syriza, bisognerà fare una volta per tutte chiarezza su dove vuole andare il partito, ed il governo.