SYDNEY. Un infermiere australiano che sostiene di essere stato costretto a lavorare per l'Isis in Siria è stato rimpatriato oggi sotto scorta dopo essersi consegnato alla polizia federale australiana in Turchia.
Il convertito all'Islam Adam Brookman è il primo presunto sostenitore dell'Isis a tornare in Australia, dove secondo le nuove norme antiterrorismo è passibile di dure pene carcerarie.
Brookman era in Siria, anche in territorio controllato dall'Isis, sin dall'inizio dello scorso anno, e dichiara di essere stato costretto a lavorare come infermiere dopo essere giunto nel paese nel 2014 per lavoro umanitario e afferma di non aver mai commesso atti di violenza.
Ha detto di essere stato costretto a unirsi al gruppo terroristico dopo essere rimasto ferito da un attacco aereo ed essere stato portato in un ospedale che era controllato dai militanti.
Secondo le nuove norme introdotte dal governo australiano contro i foreign fighter, può essere sufficiente trovarsi in Siria o in Iraq senza valida autorizzazione, se anche per lavoro umanitario, per essere incriminati di aiuto al nemico. Secondo il governo sono almeno 100 gli australiani che combattono con gruppi terroristici in Medio Oriente e almeno altri 150 in Australia offrono sostegno a tali gruppi. Intanto è stato riportato in Australia il corpo di un uomo che combatteva in Siria con un gruppo curdo contro i militanti dell'Isis, Reece Harding di 23 anni, rimasto ucciso il mese scorso passando su una mina terrestre. È stato proclamato un eroe dalla locale comunità curda, che terrà una tradizionale cerimonia funebre domenica a Melbourne.
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