NEW YORK. Alta tensione a Columbia, capitale della South Carolina. A meno di un mese dalla strage nella chiesa afroamericana di Charleston e passati pochi giorni dalla rimozione della bandiera sudista che sventolava davanti alla State House, a scendere in strada stavolta è stato anche il Ku Klux Klan. Decine di persone aderenti a gruppi di estrema destra e razzisti si sono radunate proprio nel piazzale sul quale ergeva l'asta con la bandiera degli Stati confederati della guerra civile americana e simbolo dello schiavismo e della segregazione razziale. Simbolo che nel ventunesimo secolo - come ha detto il presidente Barack Obama - è ora che trovi la sua giusta collocazione in un museo. Ma non tutti la pensano così, come gli attivisti del KKK che hanno urlato slogan inneggianti il «white power» e la bandiera confederata. Ma la tensione è salita alle stelle quando il gruppo è quasi venuto a contatto con un'altra manifestazione organizzata dal New Black Panter Party, movimento radicale afroamericano. Volantini del Kkk n sono stati distribuiti in un quartiere di colore di Charleston anche nei giorni scorsi. L'iniziativa è avvenuta a neanche un mese dal massacro della Emmanuel Church dove il killer Dylann Roof ha compiuto la strage durante un raduno di preghiera. I volantini recano la scritta: 'Sorveglianza di quartiere. Potete dormire tranquilli sapendo che il Klan è svegliò. Roof ha compiuto la strage inneggiando alla superiorità della razza bianca, proprio uno dei principi del Kkk. Secondo fonti stampa, i residenti sono preoccupati perchè non sanno spiegarsi come mai il Kkk abbia distribuito quei volantini in un quartiere di colore. Per alcuni si tratta di una risposta alla rimozione della bandiera confederata dal suolo governativo.La polizia ha fatto fatica ad evitare il peggio e tutto alla fine si sarebbe risolto in lancio di bottiglie ed altri oggetti, ma senza feriti.