NEW YORK. Homeless e negozi chiusi. rischia di diventare questo il nuovo volto di New York, la nuova realtà all'ombra dei grattacieli di lusso. Una Grande Mela sempre più appannaggio esclusivo dei super ricchi, la classe 'Made in Wall Street', ma che di fronte al glamour di facciata deve fare i
conti con una realta« poco degna di una nazione principale potenza mondiale.
A scattare la fotografia, dati alla mano, è il New York Post. Ed è una fotografia che mostra più degrado di quanto possa essere percepito per le strade di Manhattan. Un biglietto da visita che rovina la festa ad una metropoli che vive anche soprattutto di turismo, presa d'assalto da oltre 55 milioni di
visitatori l'anno scorso, per un giro d'affari di oltre 60 miliardi di dollari.
I marciapiedi delle principali vie dello shopping hanno due volti: quello dei megastore che spuntano ovunque e quello dei negozi piu» piccoli che invece delle vetrine scintillanti hanno cartelli con la scritta 'closed', oppure 'out of business', 'for rent' (chiuso, fallito, affittasi). Ma - denuncia il giornale cittadino - è questione di poco, e presto al loro posto sorgera« qualche altra catena commerciale: solo loro ormai possono permettersi gli esorbitanti affitti commerciali di New York. Per i singoli commercianti non c'è speranza, l'unica via d'uscita è chiudere baracca. I marciapiedi hanno anche un altro volto, quello degli homeless, i senza tetto, che nel giro di cinque anni sono quasi raddoppiati, passando da circa 39 mila nel 2011 a quasi 60 mila nel 2015. Non tutti riescono a trovare riparo negli shelter, i rifugi per loro predisposti dal comune, e per oltre 3 mila di loro la strada diventa la casa. Spesso paradossalmente si accampano proprio davanti a quei negozi chiusi che diventano così un riparo. Il volto di New York è inoltre anche quello dei sempre più numerosi mendicanti che quando non frugano nei bidoni della
spazzatura si mettono in fila al supermercato per avere 'free samplè, gli assaggi di cibo gratuito distribuiti come campagna promozionale di un prodotto. È questo spesso il loro pranzo o la loro cena quotidiana. Così, mentre a Manhattan va in scena la gara in altezza con i nuovi grattacieli di lusso che si
contendono il primato di edificio più alto o dove proprio questi stessi condomini riservano un'entrata secondaria per i residenti meno facoltosi, si allontana sempre di più il miraggio di una città senza diseguaglianze, come aveva promesso il sindaco Bill de Blasio. Miraggio al quale si sostituisce sempre più una città solo per ricchi.
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