IL CAIRO. Un'autobomba è esplosa ieri sera davanti alla moschea al Ayeb a Misurata, in Libia, uccidendo il capo dei servizi segreti militari del governo di Tripoli, el Taher Baloush.
L'Isis ha rivendicato l'attentato. Misurata fornisce il grosso delle milizie che sostengono il Parlamento e il governo «paralleli» di Tripoli.
Intanto, l'Isis ha rapito, qualche settimana fa, in Libia 86 migranti eritrei cristiani mentre erano in viaggio verso Tripoli. Lo sostiene la direttrice della ong svedese Eritrean Initiative on Refugee Meron Estefanos, che ha parlato con alcuni migranti che sono riusciti a fuggire. I jihadisti hanno separato i cristiani dai migranti musulmani e hanno lasciato questi ultimi liberi.
I migranti si trovavano a bordo di un automezzo guidato da trafficanti di esseri umani quando sono stati fermati dai jihadisti. Tra gli 86 rapiti figurano anche 12 donne e bambini
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