BUENOS AIRES. La sofferenza di Marcelo Diez è finita. Marcelo viveva in stato vegetativo da una ventina d'anni a causa di un grave incidente automobilistico. Ieri sera è morto, poche ore dopo la decisione della Corte
Suprema di Buenos Aires di accogliere le richieste per l'eutanasia dei familiari dell'uomo. Il caso ha scosso i media di Buenos Aires, sia per la drammatica storia di Marcelo, vittima nel 1995 di un tragico incidente con la sua moto, sia per l'impatto sull'opinione pubblica e l'importanza della sentenza della Corte Suprema.
Per anni, le due sorelle di Diez, Adriana e Andrea, hanno lottato davanti ai tribunali in difesa appunto del diritto ad «una morte degna» di Marcelo, il quale dopo l'incidente aveva più volte messo in chiaro che in nessun caso avrebbe voluto vivere sostenuto dai mezzi artificiali. «Molto presto l'anima di Marcelo sarà libera», aveva dichiarato ieri Andrea: poche ore dopo la famiglia ha reso noto la morte dell'uomo, «per ragioni naturali», ha precisato il legale dei Diez. Dal momento dell'incidente, nel 1995, Marcelo «non parla, non mostra di avere risposte ai gesti o alla parola, non vocalizza nè reagisce a stimoli visivi o verbali», aveva precisato la Corte: il paziente non è in altre parole «cosciente dell'ambiente che lo circonda, nè è in grado di comprendere. Non presenta alcuna attività cognitiva residuale». E stamani, il legale dei familiari, Lucas Pica, ha riferito che «da una quindicina di giorni Marcelo aveva contratto una grave infezione. La sua è stata una morte naturale. Quanto successo rappresenta un atto di amore e misericordia da parte delle sorelle», si è limitato a dire, precisando che la legge «autorizza i familiari diretti a decidere sulla vita in casi di questa entità, come nella vicenda di Marcelo, nel quale era stato chiesto alla medicina di porre fine al prolungamento della vita con mezzi artificiali». A fare pressing contro l'approvazione del provvedimento della normativa - ha precisato il legale - «sono stati settori conservatori della Chiesa» di Neuquen, la provincia della quale Marcelo era originario.
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