WASHINGTON. La candidata per la nomination democratica nella corsa alla Casa Bianca, Hillary Clinton, ha puntato il dito contro la Cina accusandola di rubare informazioni governative e segreti commerciali da banche dati degli Stati Uniti. «Tenta di hackerare qualsiasi cosa che non si muova, in America», ha detto Hillary Clinton, sottolineando la necessità si essere particolarmente vigili. Il mese scorso sono emersi due mega-attacchi a banche dati del governo federale americano di un'entità con pochi precedenti e che sono stati attribuiti ad hacker di base in Cina. Pechino ha respinto le accuse definendole «irresponsabili».
Intanto, Hillary Clinton nutre speranze per un accordo sul nucleare iraniano che sia «solido e verificabile». La candidata per la nomination democratica ed ex segretario di Stato lo ha detto a margine di un evento elettorale in New Hampshire per la festa del 4 di luglio. La speranza, ha sottolineato Hillary Clinton, è che gli Stati Uniti e i partner raggiungano un accordo «solido, verificabile che metta un freno alle ambizioni nucleari iraniane», ma ha anche aggiunto che a suo avviso «anche se avremo successo, l'aggressività dell'Iran non si esaurirà».
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