MILANO. Una vasta operazione antiterrorismo della polizia di Stato è in corso dalle prime ore di oggi nei confronti di 10 persone appartenenti a due gruppi familiari e ritenute pronte a partire per combattere in Siria. La Digos di Milano ha eseguito 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere e perquisizioni nelle province di Milano, Bergamo, Grosseto e in una cittadina dell'Albania. L' operazione antiterrorismo "Martese" condotta dalla polizia ha riguardato due nuclei famigliari, uno formato da cittadini italiani convertiti da qualche anno all' Islam e determinati secondo le indagini a partire per la Siria, l' altro composto da cittadini di nazionalità albanese residenti nella provincia grossetana. Il legame tra le due famiglie è rappresentato dal matrimonio tra una ragazza italiana e un albanese, che dopo le nozze del settembre scorso hanno deciso di partire assieme per combattere in Siria. Gli arrestati sono 4 italiani, un canadese e 5 albanesi, accusati a vario titolo di associazione con finalità di terrorismo (art. 270 bis 2° comma del c.p.: associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell' ordine democratico - partecipazione) e di organizzazione del viaggio per finalità di terrorismo (art. 270 quater 1 del c.p.: organizzazione di trasferimenti per finalità di terrorismo). Nel blitz antiterrorismo sono stati arrestati il padre, la madre e la sorella di Maria Giulia Sergio, la giovane italiana partita tempo fa per andare a combattere in Siria e di cui si era già parlato nei mesi scorsi. La famiglia della ragazza vive ad Inzago, nel Milanese. Tra gli arrestati c'è anche lo zio e il marito albanese della giovane. Sergio, il marito e la madre di quest'ultimo sono tutti e tre in Siria a combattere per la Jihad. Come anticipato dal quotidiano Il Giornale, l'attività investigativa, avviata lo scorso ottobre, ha quindi riguardato in particolare Maria Giulia Sergio che, dopo la conversione all'Islam, è poi partita insieme al marito alla volta della Siria, per raggiungere lo Stato Islamico e partecipare al jihad. Le attività tecniche degli investigatori, spiega una nota della Polizia, hanno consentito di ricostruire il percorso seguito dalla giovane coppia per il raggiungimento della Siria. In particolare attraverso l'intercettazione dell'utenza, in uso ad un coordinatore dell'organizzazione dei foreign fighters dello Stato Islamico, è stato possibile ricostruire l'attività di smistamento degli stranieri che da varie parti del mondo partono per raggiungere il Califfato.