SYDNEY. Un massiccio intervento di polizia in assetto antisommossa ha sedato nelle prime ore (locali) di oggi i disordini scoppiati ieri in una prigione presso Melbourne, in Australia, alla vigilia dell'entrata in vigore del divieto di fumo in tutte le carceri dello stato di Victoria.
La rivolta, che ha coinvolto circa 300 del migliaio di detenuti nel carcere di Ravenhall, era scoppiata verso mezzogiorno, causando l'evacuazione del personale e dei visitatori. Immagini da elicotteri hanno mostrato detenuti nel cortile a volto coperto armati di bastoni, che devastavano finestre e tentavano di abbattere porte.
Secondo il Dipartimento servizi correttivi diversi prigionieri sono rimasti feriti e sono ora trattati da personale medico, mentre due membri dello staff hanno subito lesioni lievi. Sono stati abbattuti muri e accesi fuochi. L'operazione per mettere fine ai disordini è stata difficile e condotta sotto la copertura del buio per proteggere il personale, ha detto il ministro Wade Noonan, che ha annunciato un'indagine approfondita su cosa abbia causato la rivolta e su come sia stata affrontata.
Secondo le stesse autorità, la rivolta può essere legata al divieto di fumo nelle prigioni dello stato, che entra in vigore oggi. Nelle 14 prigioni fuma circa l'84% dei detenuti e in Victoria circa 1300 di essi, pari al 20% della popolazione carceraria, hanno frequentato programmi per smettere. La vicenda preoccupa le autorità del contiguo stato del Nuovo Galles del Sud, dove sta per essere anche introdotto il divieto di fumo nelle carceri.
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