BEIRUT. Per la prima volta i jihadisti dello Stato islamico hanno decapitato nelle ultime ore due donne in Siria. Lo riferiscono stamani alcuni siti di notizie in arabo, citando attivisti locali in Siria.
Le due donne erano state condannate a morte per "stregoneria", secondo l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Con loro sono stati decapitati anche i rispettivi mariti. Le esecuzioni sono avvenute nella città di Deyr az Zor e ad Al Mayadin, nella stessa provincia.
Nel settembre dello scorso anno si era già avuta notizia della decapitazione di almeno tre donne curde, ma in quel caso si trattava di combattenti contro l'Isis. Attivisti locali citati dall'Ondus hanno precisato che una donna e suo marito sono stati decapitati con una sciabola sulla via Al Takaya, nella città di Deyr az Zor, capoluogo dell'omonimia provincia.
Un'altra coppia ha subito la stessa sorte ad Al Mayadin, nella medesima provincia ma più a Est, verso il confine con l'Iraq. Con loro sono stati giustiziati altri due uomini, accusati rispettivamente di 'banditismo" e di 'traffico di droga". Il cadavere dell'uomo giustiziato per 'banditismo" è stato poi crocifisso, mentre quelli degli altri tre sono stati portati via da jihadisti.
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