Lunedì 23 Dicembre 2024

Incendiata la chiesa del miracolo dei pani e dei pesci in Israele

TEL AVIV. La Chiesa della Moltiplicazione a Tabga sul Mar di Galilea - una delle più visitate dai pellegrini cristiani in Israele - è stata data alle fiamme la notte scorsa: una profanazione su cui si allunga l'ombra delle frange più estreme del radicalismo ebraico già protagoniste in passato di episodi analoghi. Su un muro della chiesa - visitata ogni giorno da 5 mila fedeli - la polizia ha trovato una scritta in ebraico con un versetto biblico che recita «i falsi idoli saranno smascherati». Mentre l'indagine si è indirizzata subito su gruppi di coloni e scuole religiose ultrà. L'incendio doloso ha suscitato sdegno unanime dentro e fuori Israele. «Lo scioccante incendio di una chiesa è un attacco contro tutti noì», ha ammesso il premier Benyamin Netanyahu attivando subito - a dimostrazione di quanto lo stato ebraico  dia importanza all'accaduto, il servizio di sicurezza interno, lo Shin Bet, per punire chi «istiga all'odio e all'intolleranza». «La libertà di fede in Israele - ha aggiunto il primo ministro - è uno delle pietre fondanti dei  nostri valori ed è protetto dalla legge». Poco prima il presidente Reuven Rivlin aveva parlato di «terribile dissacrazione di un antico e santo posto di preghiera». «Israele, come stato e società, ha il dovere - ha detto telefonando a padre Gregory Collins, superiore dell'ordine dei benedettini in Israele che gestisce la Chiesa - di proteggere e preservare i luoghi santi di tutte le fedi». La vicenda suscita allarme fra i cristiani. Il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, ha definito «orribile» l'accaduto chiedendo ad Israele «iniziative per fermare questo fenomeno che ferisce la coscienza di tutti nel paese e non solo i cristiani». In un primo momento la polizia ha fermato una ventina di studenti della scuola religiosa  ebraica (yeshivà) 'Porat Yoseph', in gita nella zona. Una parte di questi sarebbe originaria della colonia-bunker di Yitzhar, nei Territori: luogo noto come bastione di estremisti coinvolti in raid analoghi. Poco dopo la polizia li ha però rilasciati senza formulare accuse. La caccia ai responsabili continua e si stanno passando al setaccio gli ambienti che ruotano attorno al fenomeno dei 'price tag' (prezzo da pagare): la strategia di atti intimidatori a sfondo nazionalistico o razzista ai danni di arabi e cristiani teorizzata in alcuni insediamenti. Il ministro della Sicurezza, Gilad Erdan, ha garantito «tolleranza zero verso gesti di questo tipo». La Chiesa - dove secondo la tradizione Gesù operò il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci - è stata già presa di mira altre volte. Padre Matthias Karl, uno dei benedettini tedeschi curano il santuario, ha ricordato ai media che l'anno scorso un gruppo di giovani in maggioranza ebrei attaccò il complesso, tirando ai fedeli pietre e distruggendo una croce. Ma l'incendio della notte scorsa avvenuto prima delle  4 del mattino, secondo il racconto dei testimoni e come indicanole foto, avrebbe potuto avere anche conseguenze più gravi senza l'intervento dei pompieri. Sono andate distrutti comunque i  magazzini e gli uffici della chiesa mentre il fumo ha danneggiato la stessa navata. E alcune persone sono rimasti intossicati. «La cosa importante - ha detto padre Pizzaballa, segnalando che il Vaticano è stato informato subito dei fatti e dell'escalation in atto - è che non soltanto le autorità civili ma anche e soprattutto quelle religiose condannino in maniera ferma l'accaduto». Un appello raccolto dal rabbino capo askenazita di Israele, David Lau, per il quale l'incendio è «in totale contrasto con i valori dell'ebraismo e dell'umanita». Lau ha insistito che «i capi dei gruppi religiosi» devono usare «la loro positiva influenza nei confronti dei fedeli». Anche l'Ambasciata d'Israele presso la Santa Sede ha condannato «gli atti vandalici di questa mattina che - si legge in una nota - hanno violato la Chiesa della Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci a Tabga».

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