NEW YORK. Una agente bianca veterana della polizia di Los Angeles è stata giudicata colpevole di aggressione, ma non di omicidio, per aver colpito nel 2012 più volte una donna afroamericana ammanettata che aveva appena
arrestato, e che poi poco dopo è morta. La giuria che ha emesso il verdetto, 11 donne e un uomo, è rimasta per oltre due giorni di camera di consiglio. La sentenza di condanna sarà stabilita il 23 luglio.
Nel corso del processo è stato mostrato in aula un video ripreso dalla telecamera di bordo dell'auto della polizia sulla quale la donna, Alesia Thomas, 35 anni - arrestata per aver abbandonato i suoi due figli davanti ad una stazione di polizia - era stata caricata dopo l'arresto. Nel filmato si vede l'agente Mary ÒCallaghan, 50 anni, ex marine, che la colpisce sette volte, alla gola, all'addome e al torace. Si vede poi Thomas, che pesava oltre 100 chili, perdere conoscenza. La donna è stata infine trasportata in ospedale,
dove ne è stata constatata la morte. Secondo le prove presentate al processo, a causare il decesso non è stata però l'aggressione. Nel corpo della donna sono state trovate tracce di cocaina e non aveva lesioni interne. Secondo l'avvocato della difesa, Thomas aveva fatto resistenza all'arresto e l'agente, che ha 19 anni di esperienza nella polizia, ha dovuto fare ricorso all'uso della forza. Dopo la lettura del verdetto, l'agente ÒCallaghan è stata portata in carcere in attesa della condanna, su sua richiesta. Rischia fino a tre anni di reclusione.
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