JANLI. Il relitto della nave da crociera naufragata lunedì notte sul fiume Yangtze, in Cina, è stato raddrizzato per accelerare le operazioni di soccorso, mentre il bilancio delle vittime sale a 77, ma mancano all'appello ancora 360 persone, difficilmente ancora vive. Le operazioni per raddrizzare la Eastern Star sono iniziate giovedì sera e sono ormai più orientate ad estrarre i corpi delle vittime che alla ricerca di sopravvissuti. Il 'successò dell'iniziativa è stato annunciato dalla tv di Stato Cctv, che ha precisato che si sta tentando di svuotare il relitto dall'acqua per permettere di estenderne la parte emersa. Un portavoce del ministro dei Trasporti cinese Xu Chengguang ha detto poco fa che l'operazione coinvolgerà diversi sommozzatori che monteranno barre d'acciaio sotto la nave, che sarà poi sollevata da una gru. Vicino alla gru è stata montata una grande rete, e un'altra più a valle, per recuperare eventuali corpi. Al lavoro altre due piccole gru, mentre resta il divieto di avvicinamento all'area per tutte le imbarcazioni. Le autorità hanno riferito che 14 persone sarebbero sfuggite al disastro, alcune gettandosi in acqua durante il naufragio e nuotando poi fino alla riva. Tre di loro sono invece state estratte dai sommozzatori dal relitto attraverso le prese d'aria dopo che i soccorritori avevano udito le loro grida provenire dall'interno dello scafo. Xu ha detto in una conferenza stampa che al momento non si odono più segni di vita e che le speranze di ritrovare altri superstiti sono ormai davvero «molto flebili». È salito a 97 il numero delle vittime accertate della nave da crociera affondata martedì notte nel fiume Yangtze, in Cina meridionale. Sull'imbarcazione c'erano 456 persone e al momento 345 risultano ancora disperse, mentre i superstiti sono solo 14. Sulla nave c'erano 405 passeggeri di nazionalità cinese, 5 dipendenti di agenzie di viaggio e 46 membri dell'equipaggio