NEW YORK. "Siamo davvero di fronte alla Coppa del mondo delle truffe". Gli stessi investigatori americani che hanno provocato un terremoto ai vertici della Fifa quasi stentano a credere al grado di malaffare scoperto ai massimi livelli del calcio mondiale: dalle tangenti per l'assegnazione dei campionati del mondo a quelle per concedere i diritti tv o strappare vantaggiosi accordi commerciali. Cosi' le indagini dell'Fbi, ma anche quelle avviate delle autorità svizzere, stanno portando a galla almeno 20 anni di marciume e di malcostume. Una vera e propria "mafia", come viene descritta dal New York Times, e non solo. Ora pero' sembra essere arrivata l'ora delle responsabilità. In tutto sono 15 le persone messe sotto accusa da parte del Dipartimento alla giustizia americano (anche due vicepresidenti Fifa e alcuni manager televisivi) per corruzione aggravata, frode, riciclaggio, associazione a delinquere. In tutto i capi di accusa sono 47. Ne dovranno rispondere davanti alla Corte federale di Brooklyn, a New York. In ballo ci sarebbero mazzette per un valore che supera i 150 milioni di dollari. E spuntano anche 10 milioni di dollari pagati dal governo sudafricano all'ex vicepresidente della Fifa Jack Warner, per aggiudicarsi i mondiali del 2010. Sette degli accusati sono stati arrestati in Svizzera, a Zurigo, nel corso di una vera e propria 'retata' scattata all'alba nell'albergo di lusso - il Baur au Lac - dove e' in corso il Congresso annuale della Fifa. Congresso che - e' stato annunciato dagli organizzatori - andra' avanti regolarmente fino a venerdi', quando il controverso Sepp Blatter dovrebbe essere eletto per la quinta volta consecutiva alla guida del calcio mondiale. Sul voto però pesa l'incognita dell'Uefa che in serata ha chiesto di rinviare le elezioni e si è detta pronta a boicottare il meeting internazionale il cui voto è diventato ora piu' che mai incerto. Blatter, che non è indagato al momento, però non si fa mettere nell'angolo e replica che l'inchiesta è partita proprio su segnalazione della stessa Fifa: "L'azione è stata messa in moto quando abbiamo presentato un fascicolo alle autorità svizzere alla fine dello scorso anno", spiega il capo del calcio mondiale annunciando di "accogliere con spirito di collaborazione le indagini da parte delle autorità statunitensi e svizzere e crediamo che questo ci aiuterà a rafforzare le misure che la Fifa ha già avviato per sradicare ogni malaffare nel calcio". Mentre i fermati (gli agenti li sono andati a prelevare nelle loro camere mentre ancora dormivano) rischiano ora l'estradizione negli Stati Uniti (sei dei sette arrestati si sono opposti e tutti gli indagati sono stati sospesi dalla Fifa ogni attività), Blatter per il momento sembra non essere direttamente coinvolto nello scandalo: e' stato tra gli indagati ma - come ha confermato anche il ministro della giustizia americano Loretta Lynch - per ora non e' sotto accusa. L'indagine pero' "e' solo all'inizio", assicurano all'Fbi, lasciando presagire possibili nuove clamorose sorprese nelle prossime settimane. Insomma, lo spettro di nuovi arresti e - scrivono i ben informati - anche quello che le indagini possano arrivare a scoperchiare la pentola anche sul fronte delle scommesse. "Sradicheremo la corruzione dal calcio mondiale", ha promesso Loretta Lynch, il cui messaggio alla Fifa e' chiaro: "E' ora che facciano un profondo esame di coscienza". Intanto anche la Svizzera indaga sulla Fifa per corruzione, e lo fa in particolare sulle decisioni che hanno portato ad assegnare i prossimi mondiali del 2018 e del 2022 rispettivamente a Russia e Qatar. Con Mosca che promette di collaborare per far luce sulla verita', ma si difende con forza dai sospetti, assicurando come tutto si sia svolto regolarmente e accusando Washington di "uso extraterritoriale" delle sue leggi. Quanto basta perche' il sistema Blatter ne esca a pezzi. E il regno incontrastato che sembrava destinato a durare ancora a lungo, potrebbe davvero finire presto. Il principale avversario di Blatter, il principe giordano Ali bin al-Hussein, e' gia' pronto a strappargli l'ambita poltrona, appellandosi piu' che mai alla necessita' di una nuova leadership che ripristini la fiducia nel calcio mondiale. I sette dirigenti della Fifa accusati dal Dipartimento di Giustizia Usa e arrestati in Svizzera sono Jeffrey Webb delle Isole Cayman, uno dei vicepresidenti del comitato esecutivo della Fifa, l'uruguaiano Eugenio Figueredo, anche lui vicepresidente ed ex presidente della South America's Soccer Association, Jack Warner di Trinidad e Tobago, ex membro del comitato esecutivo, e poi Eduardo Li Julio Rocha (Nicaragua), Costa Takkas (Gran Bretagna), Rafael Esquiviel (Venezuela) e Jose' Maria Marin (Brasile).