BEIRUT. Altri 600 militari, miliziani e civili sospettati di essere «agenti delle forze del regime» sono stati fatti prigionieri dallo Stato islamico e sulla loro sorte non si sa nulla.
Sono 67, tra i quali 12 donne e 14 minorenni compresi ragazzi e bambini, invece i civili uccisi a Palmira e nella regione circostante dall'Isis dall'inizio dell'offensiva jihadiSta, 12 giorni fa. Il bilancio è stato fornito durante la notte dall'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), dopo che ieri la Tv siriana aveva parlato di 400 civili uccisi, in maggioranza donne e bambini. L'ong aggiunge che sono stati giustiziati, in maggioranza decapitati, 150 soldati, miliziani filo-governativi o presunti informatori del regime.
Le uccisioni di cui parla l'Ondus sono avvenute non solo a Palmira ma anche nella regione circostante, a partire dalla cittadina di Al Sukhna, 30 chilometri a Est, da dove è partita l'offensiva che ha portato i jihadsti ad impadronirsi della città-oasi. L'ong precisa che la maggior parte dei civili uccisi erano accusati di avere nascosto nelle loro case membri delle forze del regime ai quali l'Isis dava la caccia dopo la caduta di Palmira.
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