BEIRUT. Miliziani qaedisti del Fronte al Nusra e di altre formazioni islamiche hanno conquistato oggi un ospedale trasformato in caserma nel Nord-Ovest della Siria dove erano assediati da settimane circa 200 militari governativi. Lo
riferisce l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Non si conosce la sorte dei soldati. L'ex ospedale si trova nella cittadina di Jisr al Shughur, nella provincia di Idlib, conquistata il mese scorso dalle formazioni islamiche. Una fotografia diffusa da Al Nusra mosta una fila di soldati che abbandona l'ospedale. Un video mostra soldati che fuggono nella campagna mentre vengono bombardati dai miliziani. Secondo l'Ondus, una parte dei soldati è stata uccisa, altri sono stati fatti prigionieri, mentre non si conosce la sorte di quelli che sono fuggiti.
Miliziani qaedisti del Fronte al Nusra e di altre formazioni islamiche hanno conquistato oggi un ospedale trasformato in caserma nel Nord-Ovest della Siria dove erano assediati da settimane circa 200 militari governativi. Lo riferisce l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Non si conosce la sorte dei soldati.
"Non credo che con l'Isis stiamo perdendo": cosi' il presidente Usa Barack Obama reagisce alle critiche in un'intervista al magazine The Atlantic rilasciata martedì, due giorni dopo la presa di Ramadi da parte degli uomini dello Stato Islamico, e pubblicata oggi.
Non possiamo fare per l'Iraq quello che dovrebbero fare gli iracheni. Così Obama conferma il suo no all'ipotesi di truppe Usa sul campo. "Una lezione che ho imparato e' che se gli iracheni non sono capaci di arrivare a quell'intesa necessaria per governare e a combattere per la sicurezza del loro Paese, non possiamo farlo noi per loro".
"Tutto ciò che succede oggi a Palmira è molto pericoloso. Sappiamo già che ci sono state delle distruzioni, ci sono delle colonne che sono cadute. C'è stato un bombardamento": lo dice la direttrice generale dell'Unesco, Irina Bokova, dopo che i jihadisti dell'Isis hanno preso il controllo dell'antico sito archeologico di Palmira, dopo che ieri erano entrati nella città. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani a questo punto l'Isis controlla ora circa la metà della Siria con la maggior parte dei giacimenti di petrolio e di gas.
Decine di militari governativi e miliziani lealisti sono stati uccisi mentre fuggivano. Lo riferiscono all'ANSA fonti locali di Palmira, contattate via Skype - l'informazione non può essere al momento verificata sul terreno.
Lo Stato islamico celebra la conquista della città pubblicando su Internet foto e video in cui mostra la decapitazione di soldati e miliziani lealisti siriani dentro e fuori la città posta tra Damasco e la regione dell'Eufrate. I jet del regime hanno risposto bombardando la città moderna. Al momento non si hanno notizie di vittime.
Attivisti siriani e testimoni hanno sottolineato che "le forze filogovernative si sono ritirate, sconfitte dai miliziani" dello Stato Islamico. Molti abitanti sono fuggiti dalla citta' siriana dove oggi sono entrati i jihadisti dell'Isis, mentre e' stato evacuato anche l'ospedale locale.
I jihadisti dello Stato islamico hanno preso il controllo della prigione e dell'ospedale di Palmira, oltre alla maggior parte dei quartieri periferici e del centro moderno. Le fonti, raggiunte telefonicamente, affermano che l'Isis controlla anche l'edificio del comune e quello della sicurezza generale. Palmira era considerata una delle città più fortificate della Siria, in posizione strategica lungo l'autostrada tra Homs e Deyr az Zor.
Centinaia di statue e reperti del sito siriano di Palmira sono stati trasferiti in altre localita' per timore di distruzioni da parte dei jihadisti dell'Isis. Lo ha detto Mamun Abdulkarim, direttore del Dipartimento delle antichità siriano, citato dalla tv panaraba Al Jazira.
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