NEW YORK. Sette morti, tra cui un italiano, e oltre 200 feriti: questo il pesante bilancio della sciagura ferroviaria avvenuta ieri notte allo porte di Philadelphia, quando un treno della Amtrak partito da Washington e diretto a New York è deragliato rovinosamente: andava ad oltre il doppio della velocità consentita. Uno dei vagoni, in particolare, è ridotto ad un ammasso di lamiere contorte, come un barattolo schiacciato, ma anche altri cinque o sei vagoni sono gravemente danneggiati, e rovesciati su un fianco.
Era un grande appassionato di ciclismo e in paese, a Ittiri (Sassari), era stimato da tutti, Giuseppe Piras, il rappresentante di commercio, di 41 anni, una delle sette vittime del disastro ferroviario accaduto sulla linea Washington-New York. Il giovane imprenditore di Ittiri si trovava negli Stati Uniti per promuovere il proprio olio che ormai vendeva in tutto il mondo.
«Siamo sconvolti - commenta il sindaco di Ittiri Tonino Orani - Giuseppe Piras era molto stimato in paese. Stamattina ho parlato con il fratello che è revisore dei conti del Comune e gli ho manifestato la vicinanza di tutta la comunità». Quarant'anni, sposato, senza figli, qualche anno fa Giuseppe Piras era stato uno dei fondatori della cooperativa Olio Sardegna. Ora si occupava di commercializzare olio e vino negli Stati Uniti.
Dopo una serie di controlli con la polizia locale e con gli ospedali di Philadelphia in cui sono stati ricoverati gli oltre 200 feriti è purtroppo giunta la conferma: Piras era sul treno ed è tra vittime dell'incidente.
«Non doveva prendere quel treno, solitamente si spostava in aereo. Ieri ha preso quel treno per non arrivare tardi a un appuntamento di lavoro dopo aver perso l'aereo che lo avrebbe portato a destinazione. Una tragica fatalità che gli è costata la vita». Lo raccontano alcuni compaesani di Ittiri (Sassari) di Giuseppe Piras, l'italiano tra le vittime del deragliamento del treno in Usa. Pochi minuti prima di salire su quel treno Giuseppe Piras aveva parlato al telefono con il padre Luigino.
«Aveva telefonato per dire che era arrivato e che stava per salire sul treno - racconta con dolore lo zio, Filippo Piras - ha detto che era di fretta e che lo avrebbe richiamato più tardi. Purtroppo non ha più telefonato. Ha provato il padre a chiamarlo più volte e non ha mai risposto». «Era molto soddisfatto del suo lavoro - aggiunge lo zio - era un giovane che si dava da fare. Siamo sconvolti». La conferma della notizia è arrivata dal console generale di Filadelfia, Andrea Canepari. Dopo una serie di controlli con la Polizia locale e con gli ospedali in cui sono stati ricoverati gli oltre 200 feriti è purtroppo giunta la conferma: Piras era sul treno ed è tra le sette vittime dell'incidente. A comunicarlo ufficialmente al console italiano è stato il sindaco di Filadelfia, Michael Nutter. L'identificazione è stata resa possibile grazie ad una fotografia della vittima inviata da un amico di famiglia.
In base ai risultati delle prime indagini, il treno è uscito dai binari mentre affrontava una curva. Si è piegato improvvisamente da un lato, ed è deragliato. E all'interno delle carrozze si è scatenato l'inferno.
Nell'urto decine di persone sono state scaraventate una sull'altra, e centinaia di oggetti vari, come telefoni o computer o valige, sono stati catapultati ovunque, come hanno raccontato alcuni dei sopravvissuti, molti dei quali sono emersi dai rottami coperti di sangue e sotto shock, ma comunque sulle loro gambe. «Abbiamo medicato in ospedale oltre 200 persone», ha detto Samantha Phillips, direttrice dei servizi d'emergenza cittadini. Tra i feriti c'è anche il conduttore del treno, che ha già riferito la sua versione alla polizia, mentre il sindaco di Philadelphia, Michael Nutter, ha detto che la Amtrak ha recuperato la cosiddetta 'scatola nerà dalla locomotiva.
Secondo l'ente Usa per la sicurezza dei trasporti (National Transportation Safety Board), a causare l'incidente è stata senza dubbio la velocità eccessiva: in quel tratto il treno andava a circa 160 chilometri orari, invece degli 80 consentiti. Ma al di là della velocità, c'è chi punta il dito anche contro le infrastrutture obsolete, e contro le responsabilità della politica che non fa nulla per migliorarle. Sulla linea della costa Est negli ultimi quattro anni ci sono già stati venti deragliamenti, sottolinea il Washington Post.
La Casa Bianca a sua volta accusa i repubblicani di aver bloccato i fondi per ristrutturare la rete dell'Amtrak. Il presidente Obama aveva proposto di incrementare le risorse di un miliardo di dollari, portandole a 2,45 mld, mentre il bilancio presentato dalla destra, ha sottolineato il portavoce Earnest, prevede un taglio di 252 milioni di dollari. Ma Obama oggi non vuole polemizzare. Questa «è una tragedia che tocca tutti noi», ha affermato, ringraziando al tempo stesso i pompieri, la polizia e il personale medico che ha lavorato per salvare vite. Rapidamente, sul posto sono arrivati centinaia di pompieri e di polizia. E in poche ore l'Fbi ha annunciato che in base alle prime indagini «non ci sono prove che si sia trattato di un atto criminoso». È stato un tragico incidente.
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