Mercoledì 18 Dicembre 2024

Assalto a un residence per stranieri a Kabul: c'è anche un italiano tra le quattordici vittime

KABUL. C'è anche un cooperante italiano tra le vittime dell'attacco di ieri ad una guesthouse di Kabul, in Afghanistan. Secondo quanto si apprende l'uomo, Sandro Abati di 48 anni, era originario del bergamasco.  Secondo le stesse fonti il cooperante si trovava nella guesthouse insieme alla compagna, di origini kazake, anche lei rimasta uccisa nell'attacco. Il bilancio delle vittime - secondo la stessa fonte - è salito a 14 morti di cui 9 stranieri tra i quali anche un americano e quattro indiani. È terminato con l'uccisione dei tre assalitori l'attacco portato ieri sera da un gruppo di militanti alla guest house Park Palace nel quartiere di Shahr-e-Naw a Kabul, in Afghanistan. Lo rende noto il ministero dell'Interno afgano. Fonti della polizia hanno confermato che un cittadino americano di identità sconosciuta è fra le nove vittime, così come, ha riferito l'ambasciatore dell'India a Kabul Amar Sinha, «alcuni cittadini indiani». A quanto si è appreso nel residence, abilitato dalle Nazioni Unite e avviato nel 2001, doveva svolgersi una performance con alcuni artisti indiani e turchi invitati. Terminato l'attacco di ieri a una guesthouse di Kabul, la polizia afgana ha rivisto il bilancio a cinque morti, sei feriti e 54 ostaggi liberati. La nazionalità delle vittime non è stata resa nota dalla polizia, ma l'ambasciata Usa ha affermato che nell'assalto è morto anche un cittadino americano. Almeno due invece gli indiani rimasti uccisi nell'attacco. Lo ha riferito una fonte diplomatica indiana alla tv Cnn Ibn.  In un tweet, l'ambasciatore indiano a Kabul Amar Sinha aveva scritto che «c'erano delle vittime indiane» tra gli stranieri uccisi nell'assalto alla Park Palace guest terminato stamane dopo un assedio di cinque ore. Altri sei cittadini indiani, intrappolati insieme a decine di altre persone, sono stati tratti in salvo e ospitati presso la sede diplomatica di Kabul, che sorge nelle vicinanze.

leggi l'articolo completo