TEL AVIV. Il premier israeliano incaricato, Benyamin Netanyahu, e Naftali Bennett, il leader di Focolare Ebraico, partito di destra religioso vicino ai coloni che porta in dote 8 seggi, hanno raggiunto sul filo di lana l'intesa per la formazione del nuovo governo di Israele, tutto a destra. Lo rendono noto i media, secondo cui entro stanotte il presidente Rivlin sarà informato del raggiungimento dell'accordo che si basa su una maggioranza di destra di 61 deputati su 120.
Dunque Benyamin Netanyahu si avvia al suo quarto governo. Dopo una trattativa lunghissima ha infatti raggiunto un'intesa con il leader di 'ocolare ebraico, che gli permette, sul filo di lana della scadenza temporale prevista dalla legge, di aver in mano la maggioranza necessaria (tutta di destra) per formare il nuovo esecutivo. Che, tuttavia non appare solida come sperava, bensì di soli 61 seggi su 120, un voto in più della soglia. Ora avviserà il presidente Reuven Rivlin che può sciogliere la riserva. Lo sblocco della situazione e' stato quindi l'accordo in extremis con Bennett che, puntando i piedi, ha ottenuto anche il ministero di giustizia riservato alla sua compagna di partito Ayelet Shaked. Mentre per lui si e' riservato il dicastero dell'educazione.
Un tira e molla, quello tra Netanyahu e Bennett, diventato frenetico da quando l'altro ieri l'alleato di sempre, il nazionalista di 'Israele casa nostra', Avigdor Lieberman ha reso noto a sorpresa il mancato ingresso nel nuovo esecutivo di Netanyahu e le dimissioni dalla carica di ministro degli esteri. La mossa di Lieberman - contrario soprattutto all'intesa con i religiosi - ha messo in difficolta' il premier togliendo dal tavolo della coalizione 6 seggi e abbassando drasticamente la possibilita' di raggiungere una maggioranza piu' ampia.
«Non sarò il tappabuchi di Netanyahu, non gli farò da ruota di scorta»: questo il primo commento del leader laburista Isaac Herzog alla costituzione del
nuovo governo guidato dal Likud e alla eventualità che in futuro Benyamin Netanyahu possa offrirgli il ruolo di ministro degli esteri. «Il suo governo non potrà funzionare, è un fallimento. Condurremo in parlamento un'opposizione combattiva. Intendiamo proporre un'alternativa piena, per sostituirlo».
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