ROMA. La Farnesina è entrata in contatto con 5 italiani che risultavano non rintracciabili in Nepal. Lo rende noto il ministero degli esteri precisando che gli italiani ancora da rintracciare sono 5. In una nota, la Farnesina scrive: «la ricerca dei connazionali da parte dell'Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri è proseguita senza sosta, consentendo in queste ultime ore di riprendere i contatti con 5 italiani che risultavano non rintracciabili. Al momento scende quindi a 5 Il numero degli italiani che la Farnesina sta ancora cercando di contattare».
Intanto si susseguono le storie di superstiti rimasti vivi per miracolo. Un uomo che è stato costretto a bere la sua urina per sopravvivere è stato tratto in salvo in Nepal dopo essere rimasto imprigionato sotto le macerie di un albergo per 82 ore. Rishi Khanal, 27 anni, aveva appena finito di pranzare ed era salito al secondo piano dell'hotel di Kathmandu quando il terremoto ha colpito sabato scorso: l'uomo è rimasto intrappolato con un piede schiacciato dalle macerie. «Avevo qualche speranza ma ieri mi sono arreso - ha raccontato dal suo letto di ospedale -. Le mie unghie erano diventate bianche e le mie labbra cominciavano a screpolarsi... Ero sicuro che non sarebbe venuto nessuno, ero sicuro che sarei morto». Khanal era circondato da cadaveri ma ha continuato a battere contro le macerie nella speranza di farsi sentire: «Non si sentiva niente. Ho continuato a battere contro le macerie e alla fine qualcuno ha risposto ed è venuto in mio aiuto - ha proseguito -. Sono rimasto senza mangiare e non avevo niente da bere, quindi ho bevuto la mia urina».
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