NEW YORK. Missione fitta di incontri al Palazzo di Vetro dell'Onu per Federica Mogherini, alto rappresentante per la Politica estera dell'Ue, incentrata sopratutto a definire un quadro legale internazionale per affrontare l'emergenza emigrati nel Mediterraneo, per la quale, ha però detto, «non esiste un bacchetta magica».
«Le proposte che stiamo elaborando prevedono anche operazioni di polizia» per il contrasto al traffico di esseri umani, ha detto dopo una riunione con i membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Tuttavia, ha aggiunto, «non c'è un unico elemento salvifico»: dobbiamo «mettere in campo tutti gli strumenti: la cooperazione, l'umanitario, il rapporto con l'Onu e l'Unhcr». E a New York, ha «riscontrato un accordo pieno, e anche del segretario generale Ban Ko-moon, sulla necessità di combattere le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico. Concordiamo sul fatto - ha detto - che questa debba essere la priorità, assieme a quella di salvare vite». «E la ricerca del quadro di legalità internazionale è qualcosa che sto cercando di fare anche qui, in coordinamento con gli europei, con gli americani, ma anche con i nostri partner arabi, africani, ho avuto adesso un incontro con il rappresentante russo e sarò la prossima settimana in Cina», ha aggiunto, precisando che «stiamo preparando delle opzioni che non riguardano solo la questione dei barconi, perchè questo è solo l'ultimo degli anelli della catena».
«Dobbiamo lavorare sulla prevenzione dei viaggi della morte, prima ancora che le persone entrino in Libia, stiamo ragionando con l'Unione Africana, di rafforzare la cooperazione in Niger, lavoreremo di più assieme alla Tunisia, all'Algeria, all'Egitto, per rafforzare la fascia di Paesi della costa sud del Mediterraneo». E ovviamente la Libia. Mogherini, che ha visto l'inviato Onu per la Libia Bernardino Leon, non ha escluso di avere nei prossimi giorni contatti diretti con le parti libiche. Perchè, ha spiegato, «sia sul versante del terrorismo sia su quello del traffico di esseri umani abbiamo bisogno di lavorare assieme a loro».
«Dobbiamo parlare con tutti, nessuno ha il controllo del territorio», «dobbiamo far capire che non stiamo programmando nulla contro di loro, stiamo cercando una partnership». In agenda per la sua missione a New York, Mogherini, che oggi a Washington vedrà il segretario di Stato americano John Kerry, ha avuto anche un incontro col ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif. «Il nostro maggiore impegno è facilitare il negoziato sul nucleare iraniano e assicurare che i colloqui vadano avanti positivamente e velocemente», ha detto, ma durante l'incontro, ha aggiunto, si affronteranno anche altre questioni come le crisi nella regione mediorientale, in particolare in Siria.
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