Sale il bilancio del sisma in Nepal: oltre 3.600 le vittime. Ore di ansia per i 4 speleologi italiani
KATHMANDU. È salito a 3.617 morti il bilancio dei morti accertati in seguito al terremoto in Nepal. Lo ha reso noto la polizia. Tra i morti nel sisma, se ne registrano oltre 1.300 soltanto nella valle di Kathmandu. E si contano anche 6.515 feriti, ha riferito il dipartimento di polizia su twitter. Al momento è stata accertata anche la morte di 18 persone in seguito ad una valanga che ha colpito un campo base sull'Everest. Altri 61 morti si registrano in India. Intanto cresce l'ansia anche per i quattro speleologi italiani del Soccorso alpino che si trovavano in Nepal nel villaggio di Langtang, travolto da terra e detriti a causa della raffica di scosse sismiche che hanno devastato la regione centro-occidentale nepalese, e che da ieri non danno più notizie di sè. Sono Giuseppe, detto 'Pino', Antonini, 53 anni, di Ancona, Gigliola Mancinelli, anche lei di Ancona, medico anestesista, Oskar Piazza, del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige, e Giovanni 'Nanni' Pizzorni, 52 anni, genovese, esperto torrentista. A lanciare l'allarme parlando con l'ANSA è stato il fratello di Antonini, Roberto, che aveva sentito lo speleologo dopo la scossa di terremoto. Pino, che ha un telefono satellitare, era riuscito a mettersi in contatto anche con la compagna, poi più nulla. Antonini è specializzato in operazioni di grotta e forra. È direttore della Scuola forre del Soccorso alpino e tecnico di elisoccorso; la Mancinelli è anestesista rianimatrice al cardiologico 'Lancisì ma anche tecnico speleologo; Piazza, della Scuola nazionale tecnici, è anche vice direttore della Scuola nazionale forre mentre Pizzorni è uno dei torrentisti più noti a livello nazionale. È anche formatore della scuola specializzata per questa pratica e vicedirettore della Aic Canyoing del Cai di Genova. Il gruppo si trovava nel villaggio maledetto per esplorare delle forre, ma avevano rinviato l'escursione a causa del maltempo. «Mio fratello - racconta Roberto Antonini - era lì perchè dovevano esplorare due canyon, ma so che erano rimasti nel villaggio». Piazza aveva comunicato con i colleghi trentini tre giorni fa. «Sono convinto che siano in difficoltà con le comunicazioni. Saranno lì a dare una mano, visto ciò che è accaduto», dice Adriano Alimonta, presidente del Soccorso alpino del Trentino. «Non voglio minimizzare - aggiunge Alimonta - ma per ora lo spirito con cui viviamo la vicenda è questo. È troppo presto per dire che sono dispersi. Per ora possiamo solo dire che sono fuori dalla portata delle comunicazioni. Certamente chi è a casa si preoccupa sempre, ma sappiamo che può succedere. Teniamo conto che potrebbero avere anche difficoltà a ricaricare i telefoni, pure avendo un pannello solare, se il tempo non fosse bello». «Ciò che sappiamo - dice ancora - è che erano nella zona di Langtang, che si trova più o meno a otto ore di automobile da Kathmandu più circa tre ore di trekking. Ma non so molto altro, perchè li avevamo sentiti nei giorni passati e non avevamo certo parlato a lungo, come sempre in questi casi. So solo che avevano comunicato prima del primo terremoto, dicendo che il tempo era brutto e che quindi avrebbero probabilmente rinviato le discese nelle forre che avevano in programma». Invita a non parlare ancora di 'dispersi' anche la presidente del Soccorso alpino delle Marche, Paola Riccio, che è in contatto con alcuni familiari dei quattro tecnici, mentre Danilo Repetto, vice delegato del soccorso alpino e amico di Pizzorni, assicura: «Cercheremo di metterci in contatto con alcune guide nepalesi. Abbiamo alcuni telefoni satellitari e proveremo ad avere notizie tramite questo contatto. Sono tornato da quella zona nei mesi scorsi e ho conservato alcuni numeri di guide che potrebbero essere utili. Nelle prossime ore proverò a chiamarli per sapere se sanno qualcosa». LA SCIA SISMICA. Una scossa di magnitudo 4,2 gradi sulla scala aperta Richter, con epicentro a 42 chilometri ad ovest di Katmandu, è stata l'ultima replica sismica registrata oggi alle 6:24 locali (le 2:39 italiane) in Nepal dal Centro sismologico mediterraneo europeo (Emsc). Lo stesso Emsc precisa che dopo la prima scossa di magnitudo 7,9 Richter di sabato, sono state 45 le repliche superiori a 4,5 gradi e 15 quelle sopra 6,5 gradi. LA TURISTA ITALIANA STA BENE. «Fiorella ha appena chiamato a casa, sta bene, è a Kathmandu non è riuscita a chiamarci prima perchè lì è tutto distrutto, ma ha già prenotato il volo per rientrare in Italia, dovrebbe arrivare domani»: Gianni Fracassetti, contattato dall'Ansa, non nasconde il sollievo per aver risentito la voce della figlia, che è in Nepal e di cui non si avevano notizie dal giorno del sisma.