ATENE. La stragrande maggioranza dei greci è favorevole a rimanere nell'Unione europea, nell'Eurozona e nella Nato, come è anche a favore della ricerca di un accordo con i creditori del Paese. Lo riferisce la stampa locale citando i risultati di un recente sondaggio condotto dalla Kapa Research per il quotidiano To Vima dal quale risulta che il 71,9% dei greci ritiene che il loro Paese trarrebbe beneficio da un accordo con i suoi creditori, mentre il 23,2% è a favore di una rottura. Il 72,9% vuole che il Paese resti all'interno della zona euro, mentre un 20,3% preferisce tornare alla dracma, la vecchia valuta. Un altro 79,4% dei greci preferisce per il Paese resti nell'Ue, un 73,7% preferisce rimanere nella Nato, contro il 17,2% e il 22% che, rispettivamente, vorrebbero uscirne. La ricerca indica tuttavia che gli intervistati temono una possibile 'Grexit', con il 68,8% che ritiene che esista il rischio reale che la Grecia lasci l'euro contro il 24,1% che pensa che il Paese sia al sicuro. L'opinione pubblica, invece, è divisa sulla questione di un possibile default: con il 36,1% dei greci che ritiene che il Paese sia sull'orlo del fallimento, mentre il 32,7% dei greci è di opinione contraria. Per quanto riguarda le preferenze nei confronti dei partiti politici, Syriza (sinistra radicale) è in testa con il 36,9% dei voti, Nea Dimokratia (centro destra) è al secondo posto con il 21,7%, seguita da To Potami (Il Fiume, centro sinistra) con il 7,3%, il filo-nazista Chrysi Avghì (Alba Dorata con il 5,7%), il Partito Comunista con il 5%, Greci Indipendenti (destra) con il 4,6% e Pasok (socialista) con il 3,9%.